martedì 20 maggio 2014

"Everything that kills me
makes me feel alive"

One Republic, Counting Stars

martedì 18 marzo 2014

Elevazione

Al di sopra degli stagni, al di sopra sopra delle valli,delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari,al di là del sole, al di là dell'etere,oltre i confini delle sfere stellate, mio spirito, tu ti muovi con agilità,e, come un buon nuotatore che s'abbandona nell'onda,solchi gaiamente l'immensità profonda con indicibile e maschia voluttà. Vola via lontano da questi morbosi miasmi;va' a purificarti nell'aria superiore,e bevi, come un puro e divino liquore,il chiaro fuoco che riempie i limpidi spazi. Alle spalle le noie e i grandi affanniche caricano del loro peso l'esistenza brumosa,beato chi può con ala vigorosaslanciarsi verso i campi sereni e luminosi; colui i cui pensieri, come allodole,prendono liberamente il volo nei cieli del mattino,− chi si libra sulla vita e comprende facilmenteil linguaggio dei fiori e delle cose mute!
C. Baudelaire

lunedì 10 febbraio 2014

Stop and stare

This town is colder now, I think it's sick of us
It's time to make our move, I'm shakin off the rust
I've got my heart set on anywhere but here
I'm staring down myself, counting up the years
Steady hands, just take the wheel...
And every glance is killing me
Time to make one last appeal... for the life I lead

Stop and stare
I think I'm moving but I go nowhere
Yeah I know that everyone gets scared
But I've become what I can't be, oh
Stop and stare
You start to wonder why you're 'here' not there
And you'd give anything to get what's fair
But fair ain't what you really need
Oh, can u see what I see

They're tryin to come back, all my senses push
Un-tie the weight bags, I never thought I could...
Steady feet, don't fail me now
Gonna run till you can't walk
But something pulls my focus out
And I'm standing down...

Stop and stare
I think I'm moving but I go nowhere
Yeah I know that everyone gets scared
But I've become what I can't be, oh
Stop and stare
You start to wonder why you're here not there
And you'd give anything to get what's fair
But fair ain't what you really need
Oh, you don't need

What u need, what u need...

Stop and stare
I think I'm moving but I go nowhere
Yeah I know that everyone gets scared
But I've become what I can't be
Oh, do u see what I see... 

One Repubblic


lunedì 13 gennaio 2014

Svegliandomi il mattino

Svegliandomi il mattino, a volte provo
sì acuta ripugnanza a ritornare
in vita, che di cuore farei patto
in quell'istante stesso di morire.

Il risveglio m'è allora un alto nascere;
ché la mente lavata dall'oblio
e ritornata vergine nel sonno
s'affaccia all'esistenza curiosa.
Ma tosto a lei l'esperienza emerge
come terra scemando la marea.
E così chiara allora le si scopre
l'irragionevolezza della vita,
che si rifiuta a vivere, vorrebbe
ributtarsi nel limbo dal quale esce.

Io sono in quel momento come chi
si risvegli sull'orlo d'un burrone,
e con le mani disperatamente
d'arretrare si forzi ma non possa.

Come il burrone m'empie di terrore
la disperata luce del mattino.


Camillo Sbarbaro

mercoledì 1 gennaio 2014

Il primo giorno dell'anno

Ti è mai capitato di pensare che il primo giorno dell’anno è solo una convenzione? Un altro foglietto di effemeridi da consegnare al passato, una data arbitraria sul calendario fissato dagli uomini per gli uomini, che celebrano a turno il capodanno lungo i meridiani terrestri mentre l’universo, attorno, continua la sua corsa inesorabile. Se un ipotetico viaggiatore alieno avesse deciso di passare proprio ieri nei pressi del nostro pianeta avrebbe visto spicchi di Terra illuminarsi ogni ora, da nord a sud, in un mosaico infinito di colori, profana rappresentazione dei desideri del mondo.
Questa notte pensavo che, certo, è il tempo convenzionale a scandire ritmi della nostra vita, è il nostro riferimento, e in fondo è bello anche festeggiare, ciascuno a modo suo, lo scoccare di una mezzanotte, fissare un punto di arrivo e di partenza per nuovi progetti, iniziative, speranze, sognare un futuro finalmente diverso perdendosi tra fuochi di colori e aria bruciata. Ma a pensarci bene sono solo rumori, rumori che fanno sottofondo per le stelle: cresciamo e cambiamo ogni giorno, ogni istante, magari dovremmo imparare a farlo, essere consapevoli di questo tempo individuale, ché solo così cambieremmo davvero le prospettive al mondo.
Dopo tanto frastuono, auguri tutti uguali e traboccanti di bollicine, milioni di parole sparse in tutte le lingue, è forse il momento di un sorriso silenzioso, da regalare e regalarci, da conservare con cura per i giorni in cui il rumore dei pensieri sarà più forte di oggi. Per non sprecare il tempo che ci rimane.