domenica 24 gennaio 2010

Almeno tu nell'universo

Sai, la gente è strana,
prima si odia e poi si ama
cambia idea improvvisamente,
prima la verità poi mentirà lui
senza serietà, come fosse niente

Sai, la gente è matta,
forse è troppo insoddisfatta
segue il mondo ciecamente
quando la moda cambia, lei pure cambia
continuamente e scioccamente.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
un punto, sai, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

Sai, la gente è sola,
come può lei si consola,
per non far sì che la mia mente
si perda in congetture, in paure
inutilmente e poi per niente.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
Un punto, sai, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

Mia Martini

giovedì 14 gennaio 2010

E' stato molto bello

I colli dei cigni
splendono alla luce
e mille barbagli
trafiggono le palpebre
il fuoco che bruciò Roma è solo sprazzo.
Così mi incendi.
Con bugie di suoni mi possiedi.

E' stato molto bello
finisce la tarda estate.
E' stato molto bello
si prolungano le ombre oltre la sera.
Non domandarmi dove porta la strada
seguila e cammina soltanto.

Io non invecchio
(SONO GIA' VECCHIA)
niente più m'imprigiona.

Franco Battiato



mercoledì 13 gennaio 2010

Il vuoto

Tempo non c'è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo vuoto di senso senso di vuoto
E persone quante tante persone un mare di gente nel vuoto

year play rest my way day thing man your world life
the hand part my child eye woman cry place work week
end your end case point tu sei quello che tu vuoi
government the company my company ma non sai quello che tu sei
Number group the problem is in fact
money money……

Danni fisici psicologici collera e paura stress
sindrome da traffico ansia stati emotivi
primordiali malesseri pericoli imminenti
e ignoti disturbi sul sesso

Venti di profezia parlano di Dei che avanzano

year play……………….

Tempo non c'è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo vuoto di senso senso di vuoto

Danni fisici psicologici collera e paura stress
sindrome da traffico ansia stati emotivi
primordiali malesseri pericoli imminenti
e ignoti disturbi sul sesso

Venti di profezia parlano di Dei che avanzano

Tu sei quello che tu vuoi ma non sai quello che tu sei
end your case point Tu sei quello che tu vuoi
government and company my company ma non sai quello che tu sei
number group the problem is in fact
money money........

Tempo non c'è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo
vuoto di senso senso di vuoto

Franco Battiato

lunedì 11 gennaio 2010

Il mio domani

Stanotte no, non sei con me
Non parlo, non rido, e so il perché
Succede che una parte di noi
Si avvicina al cielo prima o poi
E bevi un po', ti illumini, non vedi, non senti
Ma l'aspetti, verrà, forse domani
Come tanti bambini, così ero anch'io
Cosa fai tu da grande, io mi aspetto di più
Ma la pioggia nel tempo ha bagnato anche me
E da solo cadendo ho gridato perché
Non piangere, non perderti, devi vincere adesso
Tu mi hai detto sarà forse domani, forse domani
E immagino un deserto che ha foreste di lillà
Dove sognare, cancellando le città - ma da solo
Io corro dove il tempo non ha pace né pietà
E, nell'attesa del Natale che verrà, sarò solo
Solo con i miei pensieri, come tutti
Così anch'io pregherò per il domani
Abbracciati nel mare, il ricordo di te
Solo con il mio male mi consumo perché
Se la grandine al sole non si scioglie con te
Tu non puoi cancellare il desiderio che ho in me
Di vivere illudendomi che mi allunghi le mani
E che tu sia poi il mio vero domani - il mio domani
E immagino carezze, quelle nei capelli tuoi
Ma soffia un vento di altalene che non vuoi e da solo
Accendo questa stella, che speranze più non dà
E come il muro di Berlino crollerà, un anno d'oro
Ma è un'eclissi di te e dietro tutti i miei perché
Sarai sempre il mio domani... tu

Umberto Tozzi

giovedì 7 gennaio 2010

Da "Giorni felici" a "Le baruffe chiozzotte". Passando per "Simon Boccanegra".

« ...io so e non so perché lo faccio il teatro ma so che devo farlo, che devo e voglio farlo facendo entrare nel teatro tutto me stesso, uomo politico e no, civile e no, ideologo, poeta, musicista, attore, pagliaccio, amante, critico, me insomma, con quello che sono e penso di essere e quello che penso e credo sia vita. Poco so, ma quel poco lo dico... »

(Giorgio Strehler)

mercoledì 6 gennaio 2010

ERA Classics