venerdì 28 dicembre 2007

La contraddizione

giovedì 20 dicembre 2007

Bacio

Bacio che sopporti il peso
della mia anima breve
in te il mondo del mio discorso
diventa suono e paura.

Alda Merini

mercoledì 12 dicembre 2007

Non volevo

Tra i fiumi e le colline
Si spengono tramonti
Per noi che siamo piccoli
E un po' soli

La sera è così fresca
La luna è così chiara
Vorrei provare
A non pensare a niente
E mi confondo con le nuvole
E volo in alto oltre il mio respiro

Lungo le sere
Le strade e le frontiere
Si sente un suono forte
Un rimbombar di canto
E noi distesi a farci ombra
Sognando isole e mondi indefinibili

[...]

Come siamo difficili
Quando ci innamoriamo
Siamo sottili vele
Contro un vento silenzioso

Ti prenderei per mano
Ti porterei lontano
Da questi grattacieli
E case di metallo
E l'uno accanto all'altro senza far rumore
Sognando isole e mondi indefinibili

[...]
All'angolo della piazza
il bisinfio zampognaro e lo sparuto zingaro
si contendono gli spettatori
distratti e frettolosi.

La cacofonia di zampogna e fisarmonica si confonde
con le luci degli addobbi per le strade,
velando sguardi più stupidi che stupiti.

martedì 11 dicembre 2007

La musica interiore e l'esistenza

Comporre è una parte essenziale del mio essere, come respirare o mangiare.
Scrivo su un foglio la musica interiore che io sento.
Sergei Rachmaninov

La musica basta per un’esistenza ma un’esistenza non basta alla musica
Sergei Rachmaninov


venerdì 30 novembre 2007

Poesie di Annalisa Macchia

LA BELVA

Acquattata
sul bordo della coscienza
(dove liberi si staccano i sogni)
mi sorveglia una belva.
Tende agguati ai silenzi.
Si lecca contorni
indistinti
e, con sordi ruggiti,
pretende
razioni di cibo.
Ed io getto briciole,
minuscole lucciole
che sanno
e non sanno
far luce.


L'ALBERO

Bevono luce di sole le fronde,
frugano terra bruna le radici:
succhiano, avide,
resti di foglie.

Si tingono le idee di verdepallido
mentre saltano e cantano sull’albero
instancabili grilli
che ancora ho per la testa.


LE COSE AMATE

Quando tutto ci viene rubato
si fa liquido il tempo.
Lava il dolore,
custodisce dentro
le cose amate.
E noi, barche sull’acqua,
le accarezziamo,
scivolando in silenzio
su trasparenti abissi.


NON E' LIBERA

Non è libera ancora la mia ombra
per potersene andare
dove vuole.
Forse capace solo di velare
l’intima piaga
di uomini senza nome.
Forse cercando invano di capire
se in fondo al pozzo del dolore
riposi ancora un sorso d’acqua cheta
e se alla nera faccia della guerra
davvero corrisponda
un altro lato.
Beffarda, incomprensibile medaglia.
Eppure scalpita,
come chiamata da angeli, padroni
incontrastati di misteri,
di cui indovina luce pura ed ali.
Ed io ho mani, dure,
che stentano perfino a far carezze.
Ho spenti gli occhi
e l’andatura è stanca
mentre l’ombra si specchia
sul muro che mi affianca.


NON SENSO

Attorno lo stupore
il non-senso.
Vuoti i contorni
macchie i colori.
Coprivo con cartoni
le finestre
per non vedere il cielo
oltre le stelle.
Non volevo toccare
lo sgomento.
Avevo dita e mani.
Non le ali.

Ora è forte
la voglia di silenzi
e spazi.
In me riscopro l’ansia
di violare
i bordi del mio nulla.


POESIA

Stupore.
Lama di gioia e dolore
nella stanza segreta
che troppo contiene
(che chiudere porte non vuole).
Da offrire
ho parola
che canta in silenzio
che s’inchina
a un mistero d’amore.


TU DIVENTI GELOSO

Tu diventi geloso
quando perdo gli occhi nel vuoto
trasportata da un dolce sogno.
Ma non è te che fuggo.

L’inquieta bizzarra realtà
ogni tanto concede una tregua.

M’introduce, a sorpresa,
nel suo magico mondo
dove la vita scorre
senza le nere ombre.

S’ingarbugliano curiosamente
le immagini finte e quelle vere.

Il sogno non ha peso.
Dalle une alle altre so volare.
Sono attrice e regista di un film
che tu non puoi vedere.


Raccolta di poesie:
LA STANZA SEGRETA - Collana letteraria IL PORTONE - Casa Editrice ETS - Pisa 2004


martedì 6 novembre 2007

lunedì 9 luglio 2007

Verde tempesta

Qualsiasi parola o commento sporcherebbe la poesia che ha scritto su MTB-forum.it l'utente Tarantola.
"Il movimento del vento innalza spumeggianti mareggiate di un verde intenso. Navighiamo tra questi pennacchi, nuotiamo immersi fino al busto tra schiumose e preziose fioriture. Orgogliosi, cerchiamo di mantenere la rotta tra la luce accecante ed il verde musicale dei nostri sogni. L'impeto del vento non è una presenza faticosa, ma attraversa i nostri abiti, i nostri corpi, la nostra mente e ci rende leggeri; per un attimo crediamo di volare come gabbiani su questo mare erboso in tempesta.
Oggi non siamo più cattivi. Oggi non siamo pesanti. Oggi siamo aria nel vento."

Per vedere le immagini di una giornata ventosa di crinale, cliccare qui.