"In
un certo senso, credo che sempre scriviamo di qualcosa che non
sappiamo: scriviamo per rendere possibile al mondo non scritto di
esprimersi attraverso di noi. Nel momento in cui la mia attenzione si
sposta dall’ordine regolare delle righe scritte e segue la mobile
complessità che nessuna frase può contenere o esaurire, mi sento vicino a
capire che dall’altro lato delle parole c’è qualcosa che cerca d’uscire
dal silenzio, di significare attraverso il linguaggio, come battendo
colpi su un muro di prigione."
Italo Calvino, Mondo scritto e mondo non scritto