venerdì 24 dicembre 2010

All I want for Christmas

Everybody waits for Christmas
For me it’s new year’s day
That’s gonna come and take my blues away
I’m wishing on the stars for Christmas
And hoping for a better day
When it doesn’t hurt to feel this way

And everywhere there’s joy around this first day of time of year
And happiness has never felt so far away

All of the pass waiting out for Christmas
I’m singing goodbye to the year before
I know that the next one will be different so much more
All of the pass waiting for Christmas
And I’m not supposed to feel this way
All that I want this year for Christmas in new year’s day

It’s only seven days 'till Christmas
Six more 'till new year’s day.
It’s not a good time to feel this way

Everywhere there’s snow surround you
And melt your troubles away
I can only hope to feel the same

I know that we tired in the joy this time next year
But happiness has never felt so far away

All of the pass waiting out for Christmas
I’m singing goodbye to the year before
I know that the next one will be different so much more
All of the pass waiting for Christmas
And I’m not supposed to feel this way
All that I want this year for Christmas in new year’s day

I remember how I used to feel, at Christmas

All of the pass waiting out for Christmas
I’m singing goodbye to the year before
I know that the next one will be different so much more
All of the pass waiting for Christmas
And I’m not supposed to feel this way
All that I want this year for Christmas in new year’s day

Hurts



giovedì 23 dicembre 2010

Buon Natale - E da qui

Gli amici di sempre
Gli abbracci più lunghi
la musica, i libri, aprire i regali
i viaggi lontani che fanno sognare
i film che ti restano impressi nel cuore
gli sguardi e quell'attimo prima di un bacio
le stelle cadenti il profumo del vento
la vita rimane la cosa più bella che ho..

Una stretta di mano
tuo figlio che ride
la pioggia d'agosto
e il rumore del mare
un bicchiere di vino insieme a tuo padre
aiutare qualcuno a sentirsi migliore
e poi fare l'amore sotto la luna
guardarsi e rifarlo piu forte di prima
la vita rimane la cosa piu bella che ho

E DA QUI

non c'è niente di piu naturale che
fermarsi un momento a pensare
che le piccole cose son quelle più vere
e restano dentro di te
e ti fanno sentire il calore
ed è quella la sola ragione
per guardare in avanti e capire
che in fondo ti dicono quel che sei

è bello sognare di vivere meglio
è giusto tentare di farlo sul serio
per non consumare nemmeno un secondo
e sentire che anche io sono parte del mondo
e con questa canzone dico quello che da sempre so
che la vita rimane la cosa più bella che ho

E DA QUI

non c'è niente di più naturale che fermarsi
un momento a pensare che le piccole cose
son quelle piu vere le vivi le senti e tu
ogni giorno ti renderai conto che sei vivo
a dispetto del tempo
quelle cose che hai dentro le avrai al tuo fianco
e non le abbandoni più
e non le abbandoni più
dicono chi sei tu

Nek

martedì 21 dicembre 2010

A Natale Puoi

A Natale puoi
fare quello che non puoi fare mai:
riprendere a giocare,
riprendere a sognare,
riprendere quel tempo
che rincorrevi tanto.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.

A Natale puoi
dire ciò che non riesci a dire mai:
che bello è stare insieme,
che sembra di volare,
che voglia di gridare
quanto ti voglio bene.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.
È Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.

Luce blu,
c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più:
è la voglia che hai d’amore,
che non c’è solo a Natale,
che ogni giorno crescerà,
se lo vuoi.

A Natale puoi.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e da Natale puoi fidarti di più.

A Natale puoi
puoi fidarti di più.

A Natale puoi.

lunedì 20 dicembre 2010

1) libero arbitrio
2) passione
3) (sana) follia

martedì 7 dicembre 2010

Lo scoiattolo Rossetto

Lo scoiattolo Rossetto
coda all'aria, naso al vento,
guizza su e
salta giù,
sempre vispo e affaccendato.
I suoi baffi gli hanno detto
che il calduccio se n'è andato
che l'autunno non è eterno
che l'inverno è già alle viste
e bisogna far provviste.
Già ci pensa,
già raccoglie
muschio e foglie
per far calda la casina
e riempire la dispensa
di castagne
e noccioline.

mercoledì 1 dicembre 2010

A cat to terrorize your mouse pointer

venerdì 26 novembre 2010

Inverno

lunedì 22 novembre 2010

Il cielo

giovedì 11 novembre 2010

L'astrazione filosofica

In fondo ad un cassetto ho trovato un estratto di una dispensa di filosofia.
Mi ricordo benissimo di essermi trascritta questa frase perchè non riuscivo a capire cosa significasse.
Ero in prima liceo, avevo 16 anni e stavo affrontando il dramma della razionalizzazione del razionale...

"L'astrazione filosofica si costituisce fondamentalmente prolungamento del pensiero religioso, ricavandone, in un certo senso, l'istanza del principio".

In effetti, neanche ora mi è così semplice interpretare queste parole...

martedì 9 novembre 2010

La paura

"...Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io... ci sarò..." (Paul Atreides)

da "Dune" di Frank Herbert

mercoledì 13 ottobre 2010

Ti regalerò una rosa

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel ’54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant’anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un’emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare

Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L’accordo dissonante di un’orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?

Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l’ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita sono vent’anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un’emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.

Simone Cristicchi

giovedì 30 settembre 2010

La crisi

Sto vivendo una crisi
e una crisi c'è sempre ogni volta che qualcosa non va
sto vivendo una crisi
e una crisi è nell'aria ogni volta che mi sento solo

so che rimarrò distratto per un po'
quindi rimarrò altrettanto distante

quando inizia una crisi è un po' tutto concesso
quasi come a carnevale
quando è in corso una crisi dimentico tutto
e posso farmi perdonare

so che rimarrò un po' assente da scuola
e forse non andrei nemmeno al lavoro

quando arriva una crisi riaffiorano alcuni ricordi
che credevo persi
cosa penso di me cosa voglio da te
dove sono cosa sono e perchè

ho il sospetto che non sia un buon esempio
camminare a un metro e mezzo da terra

molto spesso una crisi è tutt'altro che folle
è un eccesso di lucidità
sta finendo la crisi e ogni volta che passa una crisi
resta qualche traccia

infatti ultimamente rido per niente
e non mi nascondo più facilmente
e malgrado sembri male
cambia solo il modo di giudicare

Bluvertigo

lunedì 27 settembre 2010

Il vagabondo

Anche oggi non ho resistito e mi sono fermata in libreria.
Di solito quando passo dalla mia libreria preferita entro e vago a caso tra gli scaffali: comprerei tutto, quindi entro anche se non ho in mente un titolo preciso.
Una sosta è d'obbligo al secondo piano, davanti alla parete (paretina, in verità) dei libri di montagna.
Il mio occhio vaga senza sosta e passa in rassegna tutte le costoline dei volumi esposti.
Su alcune passo il dito, le sfioro. Poi qualche titolo mi attira più di altri ed estraggo il volume.
Leggo la prefazione o il risvolto di copertina. Poi prendo il blocco note del telefono e appunto i titoli interessanti a futura memoria (d'acquisto).
Al pian terreno il negozio ospita anche un'edicola, non fornitissima in verità, ma le riviste sono alla portata del mio occhio miope e non posso trattenermi dal passare in rassegna le nuove uscite delle riviste di montagna.
Oggi ho trovato Orobie di ottobre e l'ho preso.
Stavo per uscire, quando il mio occhio si è posato, quasi distrattamente, su un volume: "Il vagabondo".
A volte i libri, come la musica, interpretano gli stati d'animo e aiutano prima a comprenderli e poi a domarli.
Diversamente dal solito, non ho letto tutta la presentazione del racconto, mi sono limitata a scorrere le prime cinque o sei righe. E ho deciso di comprarlo.
Non è la storia in sè, ma quello che quella frettolosa lettura e il tatto (sì, il tatto) mi hanno trasmesso. Ho capito che era il libro giusto. Adesso.
Domani si vedrà, ma adesso so cosa leggere.

giovedì 23 settembre 2010

Sogni tra le mani

...Mani che ci tengono vicini
sogni che ci mandano lontani...

Realtà e pazzia

Siamo tutti costretti, per rendere sopportabile la realtà, a coltivare in noi qualche piccola pazzia.

Marcel Proust

martedì 21 settembre 2010

Sguardo interiore

Per diversi anni fui quasi pazzo, poi trovai me stesso fissando diritto nella spaventosa faccia della follia.
Edvard Munch

Munch e lo spirito del nord. Scandinavia nel secondo Ottocento
dal 25 settembre 2010 al 6 marzo 2011 a Villa Manin - Passariano di Codroipo (Udine)

lunedì 6 settembre 2010

Il rispetto per la Vita

Il rispetto per la Vita è una delle grandi conquiste dell’uomo, è un segno di civiltà.
E la Vita non è solo la “nostra” Vita, ma anche quella di tutto ciò che ci circonda.
Chi rispetta la Vita deve rispettarne ogni forma.
Chi è crudele con gli animali lo è anche con gli esseri umani.
Gli animali hanno un elevato livello di consapevolezza, coscienza, sensibilità e molti di loro hanno la capacità di sviluppare sentimenti.
Il primo diritto degli animali è il diritto alla vita.
Infliggere loro sofferenze per crudeltà, o peggio per divertimento, è un atto di violenza e un segno di arretratezza morale che non fa parte del mondo civile.
Per questo è necessario porre un freno al massacro degli animali nella stagione venatoria, fino alla totale abolizione della caccia.
Non è degno di un Paese civile uccidere per sport, spesso con metodi crudeli, esseri viventi ignari e indifesi.
Per questo va eliminata la inumana detenzione di animali nei circhi e negli zoo.
Per questo va drasticamente vietata l’importazione di animali esotici da altri Paesi e continenti.
Per questo va regolamentato il barbaro trasporto di animali da macello in condizioni vergognose, senza cibo e acqua per giorni, ammassati in spazi invivibili.
Anche agli animali presenti negli allevamenti occorre garantire un ambiente sano e che consenta libertà di movimento.
Per questo deve essere sempre vietato il feroce sgozzamento degli animali da macello senza stordimento e la conseguente agonia per dissanguamento.
Per questo va vietata e penalizzata la vivisezione, che è priva di reale validità scientifica.
Va inoltre punito l’abbandono degli animali domestici e la loro detenzione in condizioni degradanti e va promossa un’azione di sensibilizzazione contro l’uccisione di animali per ricavarne capi di abbigliamento, come le pellicce.
Gli animali nascono uguali davanti alla Vita e per questo hanno il diritto di essere rispettati.
Rispettando gli animali, rispettiamo noi stessi, la natura di cui facciamo parte e, soprattutto, rispettiamo il valore della Vita.

SOTTOSCRIVI ANCHE TU IL MANIFESTO!
http://www.lacoscienzadeglianimali.it/index.php/sottoscrivi-anche-tu-il-manifesto

mercoledì 25 agosto 2010

L'attesa della felicità

La felicità arriva, mancano solo 24 ore!!!

venerdì 6 agosto 2010

Antichi suoni, sapori e profumi


Antichi suoni, sapori e profumi di una nobiltà sconosciuta al presente si coniugano alla gioia dello stupore per l'autentica semplicità.
E così, tra le mura di un antico mondo, si ritrova quel silenzio capace di intonare il ritorno a se stessi.
Grazie Donatella ed Andrea per la premurosa e discreta accoglienza, virtù proprie dei migliori ospiti, quelli che ti sanno far sentire a casa.

Weekend 31 luglio / 1 agosto 2010 - Castello della Botta - San Pellegrino Terme


sabato 24 luglio 2010

L'individuo appare per un istante, raggiunge la comunità di pensiero, la modifica e muore; ma la specie, che non muore, raccoglie i frutti della sua effimera esistenza.
[...]
Un uomo è la storia dei suoi respiri e pensieri, azioni, atomi e ferite, amori, indifferenze e antipatie; nonchè della sua razza e nazione, del suolo che ha nutrito lui e i suoi avi, di pietre e sabbia dei suoi luoghi famigliari, battaglie spente da tempo e conflitti di coscienza, di sorrisi di fanciulle e lento discorrere di vecchie, degli accidenti e dell'agire graduale della legge inesorabile, di tutto questo e di altro ancora, una singola fiamma che obbedisce in tutto alle leggi che regolano il Fuoco stesso, e tuttavia è accesa e smorzata da in un istante all'altro, e non può più essere riaccesa per tutti i secoli a venire.

Philippe Besson - Un amico di Marcel Proust

mercoledì 7 luglio 2010

Scrivere è come baciare, solo senza labbra.

Daniel Glattauer, Le ho mai raccontato del vento del nord

martedì 6 luglio 2010

Se ammettiamo che l'uomo possa essere governato dalla ragione, ci precludiamo la possibilità di vivere.
In questo, credo, quelli che superficialmente chiamiamo pazzi sanno vivere più di chi si appiccica addosso l'ipocrisia della normalità.
Ma chi è davvero "normale"?

lunedì 5 luglio 2010

Happiness

Happiness is real only when shared.

domenica 4 luglio 2010

Tutto più chiaro che qui

È tutta stesa al sole, vecchio,
questa vecchia storia.
Tutta nelle tue gambe,
e nella tua memoria.
Che hai visto il Tevere quand'era giovane,
che si poteva nuotare,
che hai visto il cielo quand'era libero,
che si poteva guardare.
E hai visto l'aquila volare.

Io da qui vedo il cielo inchiodato alla terra,
e la terra attraversata da gente di malaffare,
e vedo i ladri vantarsi e gli innocenti tremare,
vedo i ladri vantarsi e gli innocenti tremare.

Ma tu, dimmi che cosa vedi adesso tu?
Che adesso quasi non ci vedi più.
Dimmi che cosa vedi tu da lì.
Dimmi che è tutto più chiaro che qui,
tutto più chiaro che qui.

E dimmi che potrò capire,
e dimmi che potrò sapere,
e dimmi che potrò vedere,
un giorno anch'io così,
tutto più chiaro che qui.
Anch'io così, tutto più chiaro che qui,
tutto più chiaro che qui.

È tutta stesa al sole,
questa vecchia storia,
tutta sulle tue spalle, vecchio,
e sulla tua parola.
Che hai visto piovere sulle rovine,
e le montagne crollare
e hai visto il sangue e le stelle alpine
e la neve bruciare.
E hai visto l'aquila volare.

Io da qui vedo uomini caduti per terra
e nessuno fermarsi a guardare.
E gli innocenti contendersi e gli assassini ballare
e gli innocenti corrompersi e gli assassini brindare.

Ma tu, dimmi che cosa vedi adesso tu?
Che adesso quasi non ci vedi più.
Dimmi che cosa vedi tu da lì.
Dimmi che è tutto più chiaro che qui,
tutto più chiaro che qui.
E dimmi che potrò capire,
e dimmi che potrò sapere,
e dimmi che potrò vedere,
un giorno anch'io così,
tutto più chiaro che qui.
Anch'io così, tutto più chiaro che qui,
tutto più chiaro che qui.

Francesco De Gregori

giovedì 1 luglio 2010

Attori e funamboli

Ci sono due specie di persone.
Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono.
E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita.
Ci sono gli attori.
E ci sono i funamboli.

Maxence Fermine - Neve

mercoledì 30 giugno 2010

mercoledì 23 giugno 2010

You (were always in my mind)

It's all right with me
As long as you
Are by my side

Talk, or just say nothing
I don't mind
Your looks never lie

I was always on the run
Finding out
What I was looking for and I
Was always insecure
Just until I found

Words often don't come easy
I never learned
To show the inside of me Oh no my baby and
You, you always patient
Dragging out
What I try to hide

I was always on the run
Finding out
What I was looking for and I
Was always insecure
Until I found, Oh oh

You
You are always on my mind
You
You're the one I'm living for
You
You're my ever lasting fire
(You're my always shining star)
(You're my always)


The night
Always a good friend
A glass of wine
And the lights down low

And you
Lying beside me
Me full of love
And filled with hope -- ope --ope

You
You are always on my mind
You
You're the one I'm living for
You
You're my ever lasting fire
(You're my always shining star)
You
You are always on my mind
You
You're the one I'm living for
You
You're my ever lasting fire
(You're my always shining star)
(You're my always)

Ten Sharp

Vorrei



Vorrei conoscer l'odore del tuo paese,
camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell'aria sale e maggese,
gli aromi della tua salvia e del rosmarino.

Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
parlando con me del tempo e dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero,
come se amici fossimo sempre stati.

Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci
e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci,
capire tutti gli sguardi dietro agli scuri

e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei con te da solo sempre viaggiare,
scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare
il senso d'un rabbuiarsi e del tuo gioire;

vorrei tornare nei posti dove son stato,
spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato
e quale sapore nuovo abbia l' universo.

Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona
o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell' Appennino dove risuona
fra gli alberi un'usata e semplice tramontana

e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei restare per sempre in un posto solo
per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo
impliciti dentro al semplice tuo camminare

e restare in silenzio al suono della tua voce
o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce
o nascondere in due sciocchezze che son commosso.

Vorrei cantare il canto delle tue mani,
giocare con te un eterno gioco proibito
che l'oggi restasse oggi senza domani
o domani potesse tendere all' infinito

e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Francesco Guccini

lunedì 21 giugno 2010

Padri e figli

giovedì 17 giugno 2010

Non dormire più

L’amore è fatto da noi, con il respiro
con un abbraccio che poi ci lascia il segno,
è come il mare cho non sa dormire
e ci rigira così… così
Ora, tu non dormire più,
non farlo più.

Tocchiamo tutto perché è con le mani
che un cuore grande così si può toccare,
l’amore è come non sai più dire come
è vaneggiare così…. così
Ora, tu non dormire più,
non farlo più.

Sciamano in noi
api pungenti
schiudono in noi
tanti fiorami dormienti
e tu stammi qui,
tu fammi bene,
oh come ti mangerei,
frutto del caldo sole mio

e che sapore di notti in noi leggere
sapendo a volte come è pesante il mondo
ho sempre in bocca il tuo nome e il tuo respiro
e tu respiri col mio
ora, tu non dormire più,
non farlo più.

Lliberi in noi
sogni e radici
faccio e tu fai
vere le cose che dici
e tu stammi qui
tu fammi bene
oh come ti mangerei
frutto del caldo sole mio.

Mango

domenica 13 giugno 2010

La moglie del poeta

Ti ritrovo in bilico d'apnea
le mani strofinacci
che di nuovo sei in balia
di una rima che allacci.

Di parole si può vivere
mi hai detto stamattina
mentre un sole stretto
apriva nuvole.
Come sono quando pensi a me?
Un nome, un suono di due sillabe?
O il centro di un qualcosa
che non si crea?
L'istinto a cui si è arresa
ogni tua idea?
Potessi amore esser nemmeno una donnna
ma il punto esatto del foglio
dove ti scivola nero il tratto di penna.

Sbuco da un riflusso di pazzia
e muto adesso, tu di ghiaccio,
sembri già in balia
di un altro abbraccio.

Cos'è un uomo senza più realtà...
Un nome, il suono di una pagina...
Sei il centro di un qualcosa che non si crea...
L'istinto a cui si è arresa
ogni mia idea.
Ma se potessi amore
soffiarti via quel pensiero
che a tratti
mi pare ti toglie il respiro...
e la moglie dagli occhi.

Max Gazzè

mercoledì 9 giugno 2010

Non abbandonare il tuo amico più caro


"Scrivi i tuoi pensieri sulla sabbia e io domani mi ricorderò
Scolpisci il tuo volto sulla roccia e io domani lo bacerò
Lascia il tuo profumo lì nell’aria e io forse lo respirerò
Parlami di te e della tua storia e puoi giurare che ti ascolterò.

Lascia i tuoi passi sulla sabbia e io forse li seguirò
Lasciati spogliare della tua rabbia e con un’onda la sommergerò
La tua anima dipinta sulla spiaggia è come un quadro che parla di te
Grida all’infinito la tua storia e con un’onda la raccoglierò.

Io sono il mare e non ho memoria, ma sono qui ad ascoltare te
Chiudi in bottiglia la tua triste storia la porterò poi via con me
E chiederò anche all’amico vento di spingerla poi insieme a me
La lasceremo andare fino in fondo lontano da te.

Cadono dagli occhi sulla sabbia sono diamanti che custodirò
Scendono parole dalle tue labbra sono pensieri che poi leggerò
Guarda ancora all’infinito ormai il sole si perde in me
E scrivi il tuo nome con un dito ed io lo porterò via con me.

Io sono il mare e non ho memoria, ma sono qui ad ascoltare te
Chiudi in bottiglia la tua triste storia la porterò poi via con me
E chiederò anche all’amico vento di spingerla poi insieme a me
La lasceremo andare fino in fondo lontano da te.

Io mi confonderò e poi ti avvolgerò e ti proteggerò da tutto questo
E poi ti guiderò e poi ti porterò lontano dalla tua storia

Io sono il mare non ho memoria, perditi pure dentro me
Cancello i tuoi passi sulla sabbia e poi ti porto via con me
E poi ti porto via con me
Io sono il mare non ho memoria
Io sono il mare e non ho memoria, ma non mi scordo più di te."

Barbara monte per ENPA.
[video ufficiale]

lunedì 7 giugno 2010

Sognando le Dolomiti

Sogni che si mischiano...
Tra Cortina e il Passo del Falzarego



[foto dal sito http://www.rifugiolagazuoi.com]

venerdì 4 giugno 2010

sabato 29 maggio 2010

Mentre dormi




Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita
ti respiro e ti trattengo
per averti per sempre

Oltre il tempo di questo momento
arrivo in fondo ai tuoi occhi
quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l'anima

Questa notte senza luna adesso
vola.. tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri


Tu che sei nei miei giorni

certezza, emozione
Nell'incanto di tutti i silenzi
che gridano vita

sei il canto che libera gioia
sei il rifugio, la passione

Con speranza e devozione
io ti vado a celebrare
come un prete sull'altare
io ti voglio celebrare
come un prete sull'altare

Questa notte ancora vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Sta arrivando il mattino
stammi ancora vicino
sta piovendo

e non ti vuoi svegliare
resta ancora resta per favore

e guarda come...
vola tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Vola... Adesso vola
Oltre tutte le stelle
alla fine del mondo

vedrai, i nostri sogni diventano veri!

Max Gazzè

lunedì 24 maggio 2010

Sul tetto del mondo



Nessuno vede più a fondo, più chiaramente, più profondamente di chi è appeso con la punta delle dita sull'orolo dell'abisso.

da "Sul tetto del mondo" - ed. Newton & Compton

Il pagliaccio

Sono il guardiano del Paradiso
per me si va soltanto se sei stato buono
sono il pagliaccio e tu il bambino
nel circo ho tutto
e vivo solo di quel che sono
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto

Ma infondo io sto bene qua
tra le mie facce e la mia falsità
ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
Un po' di libertà

Oh no! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei
sei come me

Sono la sfera di un indovino
nei miei disegni è scritto e vedo il tuo futuro
sono il pagliaccio e tu il bambino
farò pagare caro ad ogni uomo il suo sorriso
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto
e sullo specchio del camerino
mi faccio della stessa droga per cui vivo,
la vanità
ma infondo io sto bene qua
tra le reti del mio circo che non va ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
un po' di libertà

Oh No! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei,
sei come me

Cesare Cremonini

venerdì 21 maggio 2010

Vieni da me



Le distanze ci informano che siamo fragili

E guardando le foto ti ricorderai
Quei giorni di quiete sapendo che te ne andrai
E io, avendo paura, non ti cercherò più
Più…

Vieni da me
Abbracciami e fammi sentire che
Sono solo mie piccole paure
Vieni da me
Per vivere ancora quei giorni di incantevole poesia
E ridere… di questa poesia…

I veli trasformano intere identità ma
È guardando le stelle che m’innamorerò
Di tutte le cose più belle che ci son già
Ma che fanno paura perché siamo fragili
Fragili…

Vieni da me
Abbracciami e fammi sentire che
Sono solo mie piccole paure
Vieni da me
Per vivere ancora quei giorni di incantevole poesia
E ridere di questi giorni
Dove tutto ciò e stato solo pura
Poesia... e ridere...

Vieni da me
Abbracciami e fammi sentire che
Sono solo mie piccole paure
Vieni da me
Per vivere ancora quei giorni di incantevole poesia
E ridere di questi giorni
Dove tutto ciò e stato solo pura poesia
Dove tutto ciò e stato solo pura
Poesia… e ridere… di questa poesia


Le Vibrazioni

giovedì 20 maggio 2010

Lo chalet di montagna



Ecco, questo è un po' troppo grande (anche nel prezzo, più di 3 milioni di euro), però rende l'idea del fascino e dell'accoglienza dello chalet di montagna.
Basta che sia di legno e che sia in montagna. Piccolo va bene, ma deve avere rigorosamente un locale hobby e la terrazza di legno coperta, interrotta a metà dalle scalette di accesso.
Poi ci deve essere il camino e non contemplare il lusso ma la semplicità.
Poi se anche è molto più piccolo non importa. Anzi, è pure meglio, perchè così si sta più raccolti.
Un po' di spazio anche per gli ospiti, perchè gli amici devono potersi sentire a casa.
O la famiglia potersi espandere.
Fuori la neve d'inverno e il verde d'estate ma intorno ci devono essere le mie amate montagne.
Senza amore, tuttavia, tutto questo non sarebbe nulla.
Deve contenere la passione di chi lo vive e interpretare l'amore per l'infinito.
Deve rispecchiare l'anima di chi lo vive.

martedì 18 maggio 2010

L'esistenza spirituale

Ieri girovagavo per una libreria, quella dell'università dove ho studiato.
Accanto a testi delle più disparate discipline, che, a solo guardarli fare bella mostra di sè sugli scaffali, mi schiacciano rinverdendo la consapevolezza del mio non sapere, ho trovato questo libro, edito da una piccola casa editrice (Acquaviva). Una vera chicca.
Sul retro, una poesia di Pessoa che mi ha incantato.


Amo come l'Amore ama.
Non conosco altra ragione di amarti
che amarti.
Cosa vuoi che ti dica
oltre a dirti che ti amo,
se ciò che ti voglio dire è
che ti amo?

FERNANDO PESSOA

venerdì 14 maggio 2010

Clinica dell'abbandono

Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare.

Alda Merini, da "Clinica dell'abbandono"

giovedì 13 maggio 2010

Diamante

Respirerò,
l'odore dei granai
e pace per chi ci sarà
e per i fornai
pioggia io sarò
e pioggia tu sarai
i miei occhi si chiariranno
e fioriranno i nevai.
Impareremo a camminare
per mano insieme a camminare
domenica.

Aspetterò che aprano i vinai
più grande ti sembrerò
e tu più grande sarai
nuove distanze
ci riavvicineranno
dall'alto di un cielo, Diamante,
i nostri occhi vedranno.

Passare insieme soldati e spose
ballare piano in controluce
moltiplicare la nostra voce
per mano insieme soldati e spose.
Domenica, Domenica

Fai piano i bimbi grandi non piangono
fai piano i bimbi grandi non piangono
fai piano i bimbi grandi non piangono

Passare insieme soldati e spose
ballare piano in controluce
moltiplicare la nostra voce
passare in pace soldati e spose.

"Delmo, Delmo vin a' cà..."

Zucchero

domenica 9 maggio 2010

Di sole e d'azzurro

Voglio parlare al tuo cuore
leggera come la neve
anche i silenzi lo sai...
hanno parole
dopo la pioggia ed il gelo
oltre le stelle ed il cielo...
vedo fiorire il buono di noi
il sole e l'azzurro
sopra i nevai
vorrei illuminarti l'anima
nel blu dei giorni tuoi piu' fragili
io ci saro'
oh oh oh
come una musica
come domenica
di sole e d'azzurro
ah ah ah ah ah ah ah
voglio parlare al tuo cuore
come acqua fresca d'estate
far rifiorire quel buono di noi
anche se tu
tu non lo sai...
vorrei illuminarti l'anima
nel blu dei giorni tuoi piu' fragili
io ci saro'
oh oh oh
come una musica
come domenica
di sole e d'azzurro
oh oh oh oh oh oh oh
vorrei illuminarti l'anima
nel blu dei giorni tuoi piu' fragili
io ci saro'
oh oh oh
come una musica
come domenica
di sole e d'azzurro
oh oh oh oh oh oh oh
vorrei liberarti
l'anima
come vorrei
nel blu
dei giorni tuoi e fingere
che ci saro'
oh oh oh
come una musica
come domenica
ah ah ah ah ah
ah ah ah ah ah ah
di sole e d'azzurro
voglio parlare al tuo cuore
voglio vivere per te
di sole e d'azzurro

martedì 4 maggio 2010

giovedì 15 aprile 2010

Rosa dei venti

Secondo la direzione di provenienza dei venti, quando venne ideata in quale luogo la Rosa dei venti è in posizione corretta?

se da nord-est arrivava il grecale (Grecia), da sud-ovest il libeccio (Libia), da sud-est lo scirocco (Siria) e da nord la tramontana (oltre i monti), il posto che coincide con queste direzioni è Creta

lunedì 12 aprile 2010

Povero me!

Cammino come un marziano, come un malato,
come un mascalzone, per le strade di Roma.
Vedo passare persone e cani e pretoriani con la sirena.
E mi va l'anima in pena, mi viene voglia di menare le mani,
mi viene voglia di cambiarmi il cognome.
Cammino da sempre sopra i pezzi di vetro,
e non ho mai capito come, ma dimmi dov'è la tua mano,
dimmi dov'è il tuo cuore?

Povero me! Povero me! Povero me!
Non ho nemmeno un amico qualunque per bere un caffè.
Povero me! Povero me! Povero me!
Guarda che pioggia di acqua e di foglie, che povero autunno che è.
Povero me! Povero me! Povero me!
Mi guardo intorno e sono tutti migliori di me.
Povero me, povero me, povero me,
guarda che pioggia di acqua e di foglie, che povero autunno che è,
guarda che pioggia di acqua e di foglie, che povero autunno che è.

Cammino come un dissidente, come un deragliato,
come un disertore, senza nemmneno un cappello
o un ombrello da aprire, ho il cervello in manette.
Dico cose già dette e vedo cose già viste,
i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste.
Mi fa paura il silenzio ma non sopporto il rumore,
dove sarà la tua mano, dolce,
dove sarà il tuo amore?

Povero me! Povero me! Povero me!
Non ho nemmeno un amico qualunque per bere un caffè.
Povero me! Povero me! Povero me!
Guarda che pioggia di acqua e di foglie, che povero autunno che è.
Povero me! Povero me! Povero me!
Mi guardo intorno e sono tutti migliori di me.
Povero me, povero me, povero me,
guarda che pioggia di acqua e di foglie, che povero autunno che è,
guarda che pioggia di acqua e di foglie, che povero autunno che è ...

Francesco De Gregori

giovedì 8 aprile 2010

L'ultima onda

Un uomo stava lì nel suo sonno pesante,
un ronzio d'api lo cullava,
un vento scalpitante nitriva alla finestra,
tra foglie e fogli galoppava

La mano di una donna, sfiorando la sua spalla
discretamente lo svegliava,
era un sogno davvero, era davvero bella
mentre negli occhi lo guardava

E adesso stava lì accanto alla ragazza
montando il vento a briglia sciolta,
ma che razza di uomo, ma che uomo di razza,
che cavaliere di una volta

I gabbiani lanciano coltelli al sole che sprofonda
lentamente in mare, fino all'indaco dell'ultima onda,
lui che tutto questo ancora non lo aveva visto
stava sulla spiaggia a naso in su vicino a lei

Seduta sulla luna soffiava ad una ad una
tutte le stelle su di lui;
ridevano di tutto, fino a tirar mattina,
dimenticando i tempi bui

Il pavimento e il tetto eran la terra e il cielo
e le stagioni l'orologio,
niente faceva male, l'inverno era gentile,
fioccava neve adagio adagio

E' meglio aver paura che non aver coraggio,
chissà se un giorno imparerai
a riconoscermi, a chiedermi un passaggio
e in quali trappole cadrai

I gabbiani lanciano coltelli al sole che sprofonda
lentamente in mare, fino all'indaco dell'ultima onda,
lui che tutto questo ancora non lo aveva visto
stava sulla spiaggia a naso in su vicino a lei

Forse fra mille anni cavalcherai ancora
un vento imprevedibile,
sarai un soldato umile, senza fissa dimora,
agile, forte e fragile

Ma io starò al tuo fianco, questa è la mia ragione,
tu sai che fartene di me,
sarò il tuo paio d'ali oppure il tuo bastone,
stammi vicino adesso che

I gabbiani lanciano coltelli al sole che sprofonda
lentamente in mare, fino all'indaco dell'ultima onda,
lui che tutto questo ancora non lo aveva visto
stava sulla spiaggia a naso in su vicino a lei

Sulutumana

martedì 6 aprile 2010

Favola

E raccontano che lui si trasformò
in albero e che fu
per scelta sua che si fermò
e stava lì a guardare
la terra partorire fiori nuovi
così
fu nido per conigli e colibrì
il vento gl'insegnò i sapori di
di resina e di miele selvatico
e pioggia lo bagnò
la mia felicità - diceva dentro se stesso -
ecco... ecco... l'ho trovata ora che
ora che sto bene
e che ho tutto il tempo per me
non ho più bisogno di nessuno
ecco la bellezza della vita che cos'è
"ma un giorno passarono di lì
due occhi di fanciulla
due occhi che avevano rubato al cielo
un po' della sua vernice"
e sentì tremar la sua radice
quanto smarrimento d'improvviso dentro sé
quello che solo un uomo senza donna sa che cos'è
e allungò i suoi rami
per toccarla
capì che la felicità non è mai la metà
di un infinito
ora era insieme luna e sole
sasso e nuvola
era insieme riso e pianto
o soltanto
era un uomo che cominciava a vivere
ora
era il canto che riempiva
la sua grande
immensa solitudine
era quella parte vera
che ogni favola d'amore
racchiude in sé
per poterci credere

venerdì 26 marzo 2010

Fragile scusa

Quanti amici ho sentito partire
le chitarre scordate
con le vene buciate dal taglio
in un giorno d'estate
quanto amore ci vuole per capire il dolore
e poi quanto dolore per capire l'amore

Questa storia è una storia scontata
una domanda infinita
è un'infanzia sorpresa alle spalle
una fragile scusa
quanto tempo ci vuole per capire l'amore
e poi quanto dolore per capire me

Mi sono perso e ritrovato
nelle vie che mi han cresciuto
perso nel buio, salvo per caso
ho creduto a troppa gente
troppe facce in chiaroscuro
ma batte il mio cuore
più forte di ogni tamburo

Così adesso non corro, non corro
mi fermo a guardare
ogni giorno che passa è un fratello
a cui dare la mano e poi si vedrà
quanto tempo ci vuole per capire l'amore
Mi sono perso e ritrovato
nelle vie che mi han cresciuto
perso nel buio, salvo per caso
ho creduto a troppa gente
troppe facce in chiaroscuro
ma batte il mio cuore, più forte di ogni tamburo

Ho mille speranze batte il mio cuore
più forte di ogni dolore

Cristiano De Andrè

mercoledì 24 marzo 2010

Incantevole

Se leggera ti farai
io sarò vento
per darti il mio sostegno
senza fingere

se distanza ti farai
io sarò asfalto
impronta sui tuoi passi
senza stringere mai.

Se battaglia ti farai
io starò al fianco
per darti il mio sorriso
senza fingere

se dolore ti farai
io starò attento
a ricucire i tagli
senza stringere mai.

FUORI È UN GIORNO FRAGILE
MA TUTTO QUI CADE INCANTEVOLE COME QUANDO
RESTI CON ME
FUORI È UN MONDO FRAGILE
MA TUTTO QUI CADE INCANTEVOLE COME QUANDO
RESTI CON ME.

Se innocenza ti farai
io sarò fango
che tenta la tua pelle
senza bruciare.

Se destino ti farai
io sarò pronto
per tutto ciò che è stato
a non rimpiangere mai.

FUORI È UN GIORNO FRAGILE
MA TUTTO QUI CADE INCANTEVOLE, COME QUANDO
RESTI CON ME
FUORI È UN MONDO FRAGILE
MA TUTTO QUI CADE INCANTEVOLE, COME QUANDO
RESTI CON ME.

Fuori è un giorno... fragile
fuori è un mondo... fragile.
Fuori è un giorno... fragile
fuori è un mondo... fragile.

FUORI È UN GIORNO FRAGILE
MA TUTTO QUI CADE INCANTEVOLE, COME QUANDO
RESTI CON ME
FUORI È UN MONDO FRAGILE
MA TUTTO QUI CADE INCANTEVOLE, COME QUANDO
RESTI CON ME.
FUORI È UN GIORNO FRAGILE
MA TUTTO QUI CADE INCANTEVOLE, COME QUANDO
RESTI CON ME

Fuori è un giorno... fragile
Fuori è un mondo... fragile
Fuori è un giorno... fragile
Fuori è un mondo... fragile

Subsonica

domenica 21 marzo 2010

Someone else

When I fell from grace
I never realized
how deep the flood was around me.
A man whose life was toil
was like a kettle left to boil,
and the water left scars on me.

I know now who I am.
If only for a while,
I recognize the changes.
I feel like I did before the
magic wore thin and the "baptism
of stains" began.

They used to say I was
nowhere, man,
heading down
was my destiny.
But yesterday, I swear,
that was someone else not me.

Here I stand at the crossroads edge,
afraid to reach out for eternity,
One step, when I look down,
I see someone else not me.

Looking back and I see
someone else.

All my life they said I
was going down,
but I'm still standing,
stronger, proud.
And today I know there's
so much more I can be.

From where I stand at the crossroads edge,
there's a path leading out to sea.
And from somewhere
deep in my mind,
sirens sing out loud
songs of doubt
as only they know how.
But one glance back reminds, and I see,
someone else not me.

I keep looking back
at someone else... me?

Queensryche

giovedì 25 febbraio 2010

La previsione di una vita

Provate a pensare cosa significherebbe se vi dicessero tutto ciò che vi accadrà nella vostra vita..se sapeste già cosa farete nella vita senza possibilità di cambiare gli eventi e come essa si spenderà, quando i momenti felici quelli tristi e la sua fine. Pensate se vi dicessero i nomi delle persone che vi accompagneranno, magari piu di uno prima di trovare o ritrovare quella più importante o che non ne trovete mai nessuna. Pensate di sapere come in un racconto la fine e il senso del vostro futuro. Cosa accadrebbe? Tutto perderebbe senso, niente avrebbe gusto nell'essere vissuto, svanirebbe ogni curiosità o ansia dell'attesa. Ecco che se avete gia rivelato il fine tutto il mezzo perde di valore, i momenti felici saranno più tenui perchè gia preannunciati e i tristi subìti con passività perchè preparati al loro venire, sapreste già se le persone che incontrerete saranno quelle che vi accompagneranno a lungo o solo passeggere e non avrete mai l'entusiasmo di una storia d'amore incognita. Tutta la vita intera sarebbe condizionata e spenta nell'attesa della fine preannunciata..Da tutto ciò quello che si può dedurre è che la vera vita è quella che ci passa accanto adesso, in questo istante, anche quando leggete queste righe, che ogni attimo va vissuto per il suo divenire senza sapere dove vi porterà ma con l'entusiasmo di viverlo. Cos'è la vita se non il progettare ed inseguire i propri sogni, cos'è la vita senza i sogni stessi. I racconti sono descrizioni di un passato immutabile pertanto se ci raccontassero la nostra vita diventerebbe all'improvviso un passato immutabile tutta essa stessa. Progettare invece significa sognare un futuro ignoto ma affascinante. Per me la vita deve essere un progetto, un sogno e si spende nella ricerca della sua realizzazione. Non voglio mai sapere il mio futuro, voglio sognarlo ed inseguirlo. Per quanto riguarda il mio passato, mi limiterò a raccontarlo con un sorriso tra le labbra. Non accontentiamoci, viviamo quello che ci fa sentire vivi.

Umberto Vassallo
(http://umbertovassallo.spaces.live.com/blog/cns!4ABC174ACF089E2B!4301.entry)

martedì 23 febbraio 2010

Alla mia età

Sono un grande falso mentre fingo l'allegria
sei il gran diffidente mentre fingi simpatia
come un terremoto in un deserto che
che crolla tutto e io son morto e nessun se n'è accorto
lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene
quindi se escludi gli aviatori, falchi, nuvole, gli arei, aquile, e angeli rimani tu
ed io mi chiedo ora che farai
e nessuno ti verrà a salvare
complimenti per la vita da campione
insulti per l'errore di un rigore

e mi sento come chi sa piangere
ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto amore, gioia, dolore, tutto
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età

certo che facile non è mai stato,
osservavo la vita come la osserva un cieco
perché ciò che hai detto può far male
però ciò che hai scritto può ferire per morire

e mi sento come chi sa piangere
ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto amore, gioia, dolore, tutto
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età
e che la vita ti riservi ciò che serve, spero,
e piangerai per cose brutte e cose belle, spero,
senza rancore e che le tue paure siano pure
e l'allegria mancata poi diventi amore
anche se
e perché solamente il caos della retorica
confonde i gesti e le parole le modifica e
perché Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
e ciò che dice Lui l'ho ascoltato
di notte alla mia età
di notte alla mia età

Tiziano Ferro

Poster d'antan

La casa editrice Priuli & Verlucca presenta una serie di raffinati poster di montagna, dal sapore squisitamente vintage e dal prezzo interessante.
Qualche assaggio...


mercoledì 17 febbraio 2010

17 febbraio: giornata internazionale del gatto

Gatto che giochi per via
come se fosse il tuo letto,
invidio la sorte che è tua,
ché neppur sorte si chiama.
Buon servo di leggi fatali
che reggono i sassi e le genti,
hai istinti generali,
senti solo quel che senti;
sei felice perché sei come sei,
il tuo nulla è tutto tuo.
Io mi vedo e non mi ho,
mi conosco, e non sono io.

Fernando Pessoa

venerdì 5 febbraio 2010

Il mio oriente

Una vecchia calza
e sotto un fuoco di gatta
resto sveglia,
la befana cosa aspetta?

Una bambola nuova
mio padre che ci prova dormi già?
L 'orto per lavarsi
il fiato nelle mani per asciugarsi
e l'odore di minestra
e i ghiaccioli appesi fuori alla
finestra.

C'era la piazza
ed era piena di uomini
di canti di chiesa del Corpus Domini
di pipe di vecchi nati sulle panche
di sguardi ad occhi bassi
di donne stanche
mentre il sole accendeva
le camicie di festa...
e noi che stavamo...
chiusi, chiusi
e com'era bello stare
ad occhi chiusi
freschi di biciclette e panni stesi
ad asciugare al sole
chiusi, chiusi
e ci sentivamo
vivi, vivi
remando sopra tetti di mattini
pieni di giorni immensi
e giorni come vuoti di cortili
tu che mi stringevi il cuore
ed eravamo vivi.

E d'estate nei campi si sentiva cantare
e antichi tamtam venivano dal mare
ed io bambina davo il seno
alla mia bambola di stracci
nelle braccia già di un treno
che lasciava dietro un cielo da dimenticare
mia nonna che mi dava il cuore delle rondini
"un giorno dovrai andare".

Nuda di lacrime lasciavo il mio oriente
senza parole nuda per la mia gente
ciotole d'ambra sotto lune d'avorio
lune di palme sulla terra di ionio
terra dove il cielo ha seminato stelle
miele di Grecia nella mia pelle
Chiusi, chiusi
e com'era bello andare ad occhi chiusi
a quale civiltà ci siamo arresi
chiusi, chiusi
e ci sentivamo
vivi, vivi
dov'era il mondo quando tu non c'eri?
Vivi in mezzo a milioni di persone
aperti non so dove
azzurri come un sabato
se è vero che ci vuole.

(Na nininè ti do la craunè
Na nininè ti do la craunè
Na nininè ti do la craunè
na ninina ninina.)
Signore mio fa
scurì le stelle
questa è la notte
di rubbà le donne

Chiusi, chiusi
e ci sentivamo
vivi, vivi
remando sopra tetti di mattini
pieni di giorni immensi e odor di legna e di camini
belli come Dio, amore mio
noi eravamo vivi…


Mia Martini

martedì 2 febbraio 2010

domenica 24 gennaio 2010

Almeno tu nell'universo

Sai, la gente è strana,
prima si odia e poi si ama
cambia idea improvvisamente,
prima la verità poi mentirà lui
senza serietà, come fosse niente

Sai, la gente è matta,
forse è troppo insoddisfatta
segue il mondo ciecamente
quando la moda cambia, lei pure cambia
continuamente e scioccamente.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
un punto, sai, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

Sai, la gente è sola,
come può lei si consola,
per non far sì che la mia mente
si perda in congetture, in paure
inutilmente e poi per niente.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
Un punto, sai, che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.

Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero di più, di più, di più.

Mia Martini

giovedì 14 gennaio 2010

E' stato molto bello

I colli dei cigni
splendono alla luce
e mille barbagli
trafiggono le palpebre
il fuoco che bruciò Roma è solo sprazzo.
Così mi incendi.
Con bugie di suoni mi possiedi.

E' stato molto bello
finisce la tarda estate.
E' stato molto bello
si prolungano le ombre oltre la sera.
Non domandarmi dove porta la strada
seguila e cammina soltanto.

Io non invecchio
(SONO GIA' VECCHIA)
niente più m'imprigiona.

Franco Battiato



mercoledì 13 gennaio 2010

Il vuoto

Tempo non c'è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo vuoto di senso senso di vuoto
E persone quante tante persone un mare di gente nel vuoto

year play rest my way day thing man your world life
the hand part my child eye woman cry place work week
end your end case point tu sei quello che tu vuoi
government the company my company ma non sai quello che tu sei
Number group the problem is in fact
money money……

Danni fisici psicologici collera e paura stress
sindrome da traffico ansia stati emotivi
primordiali malesseri pericoli imminenti
e ignoti disturbi sul sesso

Venti di profezia parlano di Dei che avanzano

year play……………….

Tempo non c'è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo vuoto di senso senso di vuoto

Danni fisici psicologici collera e paura stress
sindrome da traffico ansia stati emotivi
primordiali malesseri pericoli imminenti
e ignoti disturbi sul sesso

Venti di profezia parlano di Dei che avanzano

Tu sei quello che tu vuoi ma non sai quello che tu sei
end your case point Tu sei quello che tu vuoi
government and company my company ma non sai quello che tu sei
number group the problem is in fact
money money........

Tempo non c'è tempo sempre più in affanno
inseguo il nostro tempo
vuoto di senso senso di vuoto

Franco Battiato

lunedì 11 gennaio 2010

Il mio domani

Stanotte no, non sei con me
Non parlo, non rido, e so il perché
Succede che una parte di noi
Si avvicina al cielo prima o poi
E bevi un po', ti illumini, non vedi, non senti
Ma l'aspetti, verrà, forse domani
Come tanti bambini, così ero anch'io
Cosa fai tu da grande, io mi aspetto di più
Ma la pioggia nel tempo ha bagnato anche me
E da solo cadendo ho gridato perché
Non piangere, non perderti, devi vincere adesso
Tu mi hai detto sarà forse domani, forse domani
E immagino un deserto che ha foreste di lillà
Dove sognare, cancellando le città - ma da solo
Io corro dove il tempo non ha pace né pietà
E, nell'attesa del Natale che verrà, sarò solo
Solo con i miei pensieri, come tutti
Così anch'io pregherò per il domani
Abbracciati nel mare, il ricordo di te
Solo con il mio male mi consumo perché
Se la grandine al sole non si scioglie con te
Tu non puoi cancellare il desiderio che ho in me
Di vivere illudendomi che mi allunghi le mani
E che tu sia poi il mio vero domani - il mio domani
E immagino carezze, quelle nei capelli tuoi
Ma soffia un vento di altalene che non vuoi e da solo
Accendo questa stella, che speranze più non dà
E come il muro di Berlino crollerà, un anno d'oro
Ma è un'eclissi di te e dietro tutti i miei perché
Sarai sempre il mio domani... tu

Umberto Tozzi

giovedì 7 gennaio 2010

Da "Giorni felici" a "Le baruffe chiozzotte". Passando per "Simon Boccanegra".

« ...io so e non so perché lo faccio il teatro ma so che devo farlo, che devo e voglio farlo facendo entrare nel teatro tutto me stesso, uomo politico e no, civile e no, ideologo, poeta, musicista, attore, pagliaccio, amante, critico, me insomma, con quello che sono e penso di essere e quello che penso e credo sia vita. Poco so, ma quel poco lo dico... »

(Giorgio Strehler)

mercoledì 6 gennaio 2010

ERA Classics