mercoledì 25 novembre 2009

M.P., Via del Cielo, destinazione Paradiso

Un sorriso si è spento e due occhi azzurri di rara dolcezza hanno smesso di scrutare ed amare il mondo.

Nella vita chi non fa quello che avrebbe dovuto fare versa in uno stato di colpa.
La mia è quella di aver permesso al tempo di sottrarmi la possibilità di esprimere il mio affetto, giustificare la mia assenza e spiegare il mio "mostro".
"Un giorno lo farò", mi dicevo per rassicurarmi e tacitare la mia coscienza.

Ora non mi resta che abbassare lo sguardo e subire l'onta del silenzio.
Del silenzio che non potrà più dare voce a nessun grido.
Rimpianto e pentimento coincidono e si perdono in un urlo inespresso.


Il grido attraversò il buio
fino all’altra sponda
o nemmeno sfiorò
lo spessore della notte, né l’invocazione
né la divinità poterono fare nulla
con l’aria impenetrabile – tanto sfiorì
una vita,
tanto chi doveva sentire
non sentì.

Cesare Viviani, Passanti