lunedì 30 marzo 2009

Il volo

Ho camminato per le strade
Col sole dei tuoi occhi
Ci vuole un attimo per dirsi addio
Che bella quiete sulle cime
Mi freddi il cuore e l'anima
Ci vuole un attimo per dirsi addio
Per questo troppo amore
Per noi
Per questo bel dolore
Ti prego no,
ti prego lo sai
Sogno
qualcosa di buono
Che mi illumini il mondo
buono come te
Che ho bisogno
di qualcosa di vero
che illumini il cielo
proprio come te

Ho visto il sole nei tuoi occhi
calare nella sera
Ci vuole un attimo per dirsi addio
Che bella quiete sulle cime
mi freddi il cuore e l'anima
Ci vuole un attimo per dirsi addio
Ma dove andranno i giorni
e noi
Le fughe e poi i ritorni
ti prego no
ti prego lo sai
Sogno
qualcosa di buono
che mi illumini il mondo
buono come te
Che ho bisogno
di qualcosa di vero
che illumini il cielo
proprio come te

Siamo caduti in volo
mio sole
Siamo caduti in volo
Siamo caduti in volo
mio cielo
siamo caduti in volo
Per questo amore immenso
per noi
e il grande volo che ho dentro
Sogno
qualcosa di buono
che mi illumini il mondo
buono come te
Che ho bisogno
di qualcosa di vero
che illumini il cielo
proprio come te
Sogno
qualcosa di buono
che mi illumini il mondo
buono come te
buono come te

Zucchero

venerdì 27 marzo 2009

Ho scelto te

Nel silenzio della notte
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell'incanto dell'aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell'arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gìoia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.

S. Lawrence

Hai scelto me

Hai scelto me
Oh no
Quando capita.
Ho scelto te
non lo so
quando capita

so che mi sento diverso
quasi disperso
hai scelto me
e adesso che... e ...

ho scelto te
amore mio
se ti capita fa
che sia tutto diverso...

Fa che sia tutto diverso
c'è un uomo perso
sul treno che
precipita...
che un cielo terso
accendi il blu
se tu...

Hai scelto me
passa di qui
se ti capita

Zucchero

mercoledì 25 marzo 2009

Vita

Non, Vita, perché tu sei nella notte
la rapida fiammata, e non per questi
aspetti della terra e il cielo in cui
la mia tristezza orribile si placa:
ma, Vita, per le tue rose le quali
o non sono sbocciate ancora o già
disfànnosi, pel tuo Desiderio
che lascia come al bimbo della favola
nella man ratta solo delle mosche,
per l'odio che portiamo ognuno al noi
del giorno prima, per l'indifferenza
di tutto ai nostri sogni più divini,
per non potere vivere che l'attimo
al modo della pecora che bruca
pel mondo questo o quello cespo d'erba
e ad esso s'interessa unicamente,
pel rimorso che sta in fondo ad ogni
vita, d'averla inutilmente spesa,
come la feccia in fondo del bicchiere,
per la felicità grande di piangere,
per la tristezza eterna dell'Amore,
per non sapere e l'infinito buio...
per tutto questo amaro t'amo, Vita.

Camillo Sbarbaro

martedì 24 marzo 2009

Siamo tutti costretti, per rendere sopportabile la realtà, a coltivare in noi qualche piccola pazzia.

Marcel Proust

domenica 22 marzo 2009

La persona che ha una così detta “depressione psicotica” e cerca di uccidersi non lo fa aperte le virgolette “per sfiducia” o per qualche altra convinzione astratta che il dare e avere nella vita non sono in pari. E sicuramente non lo fa perché improvvisamente la morte comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l’invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme.

Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla finestra per dare un’occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante. Qui la variabile è l’altro terrore, le fiamme del fuoco: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme. Eppure nessuno di quelli in strada che guardano in su e urlano “No!” e “Aspetta!” riesce a capire il salto. Dovresti essere stato intrappolato anche tu e aver sentito le fiamme per capire davvero un terrore molto peggiore di quello della caduta.


David Foster Wallace, Infinite Jest, Einaudi 2006

mercoledì 18 marzo 2009

Il male di vivere

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

Eugenio Montale, Ossi di Seppia, 1925

martedì 17 marzo 2009

Gatti intellettuali

Gatti lunari








































immagini copiate da: http://miezekatzen.tumblr.com/

giovedì 5 marzo 2009

Tu che sei parte di me

[Gianna Nannini]
{Insieme Gianna Nannini e Pacifico}

Le tue braccia lunghe
spalancate all'aria
Solo nel vento sei sempre felice
E butta via i ricordi,
getta ogni cornice,
lascia spazio alle cose a venire
Fuori... c'è una notte intera
Puoi perderti!...

Tu che sei parte di me
e lasci fuochi, piccole tracce
per riportarmi a casa
Tu che sei parte di me
Ultima luce, ultima insegna accesa...

E ogni nuova paura
alza il fumo negli occhi
e le parole cominciano male
E ti riuscissi a dire,
riuscissi a spiegare
È solo pelle che inizia a cambiare
Fuori... c'è una vita intera,
vuoi perderti?...

Tu che sei parte di me
e sciogli i nodi, le resistenze,
le mie mani chiuse
Tu che sei parte di me
e porti sogni e mi fai sorprese
Tu che sei parte di me...

Soli per la notte intera,
soli una vita intera

[Tu che sei parte di me
e lasci fuochi... piccole tracce
per riportarmi a casa
Tu che sei parte di me
Ultima luce,
ultima insegna accesa...]

{Tu che sei parte di me
e sciogli i fili, le resistenze,
le mie mani chiuse
Tu che sei parte di me}
stai nei sogni,
e mi fai sorridere [mi fai sorridere]

Fuori una notte intera
[Fuori una vita intera]...

Pacifico ft. Gianna Nannini

lunedì 2 marzo 2009

Chi più, chi meno

Vedi, anch'io ho i limiti miei,
E uccidermi ancora, non puoi,
Vedi, va così, la vita è di chi,
Più chiedi, e più, gli dai…

Un'altra guerra e sia,
L'ultima sulla pelle mia,
Là dove c'era ancora amore.

Chi più chi meno,
Senza rimorsi andava via,
Lasciando il vuoto, dove prima era poesia.

Tocca a te,
Dov'era un uomo, un ombra c'è,
Prenditi quello che rimane.

Chi più chi meno,
La tua stessa avidità,
Ladri di sempre, della notte che non che non sa.

Dietro di me, profili, e città,
Un uomo, che va, e non sente.

Chi, ti capirà, che siede al posto mio,
Che il mondo che vive, è il mio.
Un'altra guerra e sia.

Chi più chi meno,
Senza rimorsi andava via,
Lasciando il vuoto, dove prima, era poesia…
È crudeltà.

Tornare a vivere, chissà …
Tu mi hai insegnato, cosa è odiare …
Adesso insegnami, l'amore che cosa è.
E se domani avrà, due braccia anche per me…

Renato Zero