domenica 16 gennaio 2011

Ricerca di un perchè

Ho cercato dentro ogni pagina, tra le righe e dietro il senso di ogni parola.
Ho smontato frasi, pensieri, azioni.
Ho provato a leggere nelle note, ho filtrato musica e versi con il cuore, mi sono lasciata trasportare dal ritmo, dalla melodia, dal timbro.
Ho accarezzato la roccia con le mani, ho raccolto terra e l'ho lasciata scorrere tra le dita perchè il vento, disperdendola, mi regalasse una chiave di lettura.
Ho chiuso gli occhi e ho lasciato che gli sci guidassero i miei movimenti, ancora incerti, sulla neve.
Ma non ho trovato un senso, perchè il dolore un senso non ce l'ha.
Il dolore, forse, ce lo inventiamo noi, si materializza nella sofferenza fisica, in quella mentale, nel disallineamento tra ciò che siamo e ciò che vogliamo.
Posso intravedere la causa del dolore ma non lo ragione profonda.
E se dietro gli occhi si legge l'anima, dietro il dolore non ci sono occhi.
Solo un urlo che non avrà mai abbastanza voce.

Oggi

Oggi, che è oggi?
Il giorno è già passato a metà.
Oggi, che è oggi?
Solo un altro giorno, il crepuscolo dell'anno.
Oggi, che è oggi?
Un'altra notte e un'altra alba.
Qual è il giorno nel quale sappiamo per che cosa speriamo o per che cosa temiamo?
Ogni giorno è il giorno dal quale dovremmo temere o sperare.
Un momento pesa quanto un altro.
Solo guardando indietro, scegliendo, diciamo, quello fu il giorno.
Il momento critico è sempre ora, e qui.
Proprio ora, in sordidi particolari l'eterno disegno può apparire.

Elliot, Assassinio nella cattedrale.