venerdì 28 settembre 2012

Le persone belle sono quelle che soltanto a guardarle ti mettono in pace col mondo.
Quelle che in uno sguardo sembrano racchiudere tutta l'armonia esistente in natura.
Quelle che hanno conosciuto quasi sempre il male, ma hanno scelto costantemente il bene.
Quelle che da qualunque angolo le guardi, non puoi non vedere l'immensità che si portano dentro.
(Serena Santorelli)

mercoledì 26 settembre 2012

Ho sognato di camminare sulla riva della vita, passo dopo passo, attimo dopo attimo, in tutte le sfumature dei miei respiri.
In quel bisogno di premere, quando le orme si susseguono mentre l'amore ti scivola via e attendi nell'impazienza dei folli, quella mano inaspettata.
E basterà un profondo mare a legarmi a te per non sentirmi abbandonato ma solo un po' disarmato!


(dal diario di un cane)

La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

da: http://dirittidellanaturaitalia.it/la-terra-piccolo-palco-dellarena-cosmica/


Il 5 settembre 1977 partiva dalla Terra la sonda automatica Voyager 1. Quella sonda è in viaggio e trasmette ancora, fioca ma infaticabile voce dai confini del nostro sistema solare. In trentacinque anni di viaggio è arrivata a quasi diciotto miliardi di chilometri, ben oltre l’orbita del più distante dei pianeti, e si sta affacciando ora all’abisso infinito dello spazio interstellare. È così lontana che il suo debolissimo segnale radio, che manda ancora dati scientifici dopo tre decenni e mezzo di lavoro, ci mette sedici ore ad arrivare sulla Terra.
Nel 1990, tredici anni dopo, l’astronomo Carl Sagan chiese alla sonda Voyager 1 di voltarsi verso casa per un’ultima volta e scattare una foto del nostro mondo dalla distanza di sei miliardi di chilometri. Ne risultò questa immagine: un pallido puntino azzurro sospeso in un riflesso della luce del Sole.
Ecco le riflessioni sul significato profondo di quell’immagine, scritte da Carl Sagan:

Da questo lontano punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L’insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e cercatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni “superstar”, ogni “comandante supremo”, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo. Quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l’illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell’Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granello solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.

La Terra è l’unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c’è altro posto, perlomeno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora. Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l’astronomia è un’esperienza che suscita umiltà e forma il carattere. Non c’è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l’uno dell’altro e di preservare e proteggere l’unica casa che abbiamo mai conosciuto. Questo pallido puntino azzurro.

Carl Sagan, 1934-1996

domenica 23 settembre 2012

Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio, dobbiamo correre il rischio di chiederlo
(E. Dickinson)

lunedì 17 settembre 2012

La tendenza a interpretare è un sintomo, oppure l’ossessione di un tormento epistemico. Allorquando la ricerca della verità arrivasse a sviscerare il nulla dell’irreale, si svelerà il mistero nel non senso o nell’illuminazione soggettiva di un significante. “Mi accade anche questo: che non mi trovo dove mi cerco; e trovo me stesso più per caso che per l’indagine del mio giudizio…”, scriveva de Montaigne negli Essais I, X (1588), dichiarando di aver a volte perso quest’ultimo “al punto di non sapere che cosa ho voluto dire”.

martedì 11 settembre 2012

Le persone che piangono di felicità sono quelle che nell'infelicità hanno a lungo dovuto sorridere.

mercoledì 5 settembre 2012

Impressioni di settembre

[dedicata all'estate passata]

My whole life waiting for the right time
To tell you how I feel.
Know I try to tell you that I need you.
Here I am without you.
I feel so lost but what can I do?
'Cause I know this love seems real
But I don't know how to feel.

We say goodbye in the pouring rain
And I break down as you walk away.
Stay, stay.
'Cause all my life I felt this way
But I could never find the words to say
Stay, stay.

Alright, everything is alright
Since you came along
And before you
I had nowhere to run to
Nothing to hold on to
I came so close to giving it up.
And I wonder if you know
How it feels to let you go?

You say goodbye in the pouring rain
And I break down as you walk away.
Stay, stay.
'Cause all my life I felt this way
But I could never find the words to say
Stay, stay.

So you change your mind
And say you're mine.
Don't leave tonight
Stay.

Say goodbye in the pouring rain
And I break down as you walk away.
Stay, stay.
'Cause all my life I felt this way
But I could never find the words to say
Stay, stay.

Stay with me, stay with me,
Stay with me, stay with me,
Stay, stay, stay, stay with me.

Hurts

martedì 4 settembre 2012

 La penna é la lingua dell'anima.
(M. de Cervantes)