martedì 11 dicembre 2012


L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere,
l'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.
Allora non è più trascinato, ma trascina.

H. Hesse

venerdì 7 dicembre 2012


Sono così, sai, le persone sensibili. 
Sentono il doppio, sentono prima. 
Perché, esattamente un passo avanti al loro corpo, cammina la loro anima.
 
Serena Santorelli

giovedì 6 dicembre 2012

“Non avere paura delle ombre, significano solamente che c’è della luce che splende lì vicino.”

R. Renkel
Di tutte le scienze che l'uomo deve e può apprendere, la principale è la scienza del vivere, in modo da fare il minor male e il maggior bene possibile.
Lev Tolstoj

lunedì 3 dicembre 2012

Il bacio colpisce come la folgore,
l'amore passa come un temporale,
poi la vita torna a calmarsi come il cielo
e ricomincia come prima.
Si può ricordare una nuvola?

 Guy De Maupassant

mercoledì 28 novembre 2012


Quando non sarai più parte di me
ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelline,
allora il cielo sarà così bello
che tutto il mondo si innamorerà della notte.


William Shakespeare
“Romeo e Giulietta” Atto 3, scena 2

venerdì 16 novembre 2012

Il bacio



Può durare anche pochissimo, basta che sia infinito.
(V. De Moraes)
Inavvertitamente, gli ho voluto bene. Certe volte, basta distrarsi un attimo e il cuore prende decisioni autonome senza consultare le tue intenzioni. 
(M. Presta)

martedì 13 novembre 2012

Incombe la pioggia

La pioggia impantana le strade.
Il vento ne taglia il cristallo.
Ai salici strappa lo scialle,

fino alla scorza li rade.
Le foglie tonfano a terra.

- Boris Pasternak

mercoledì 24 ottobre 2012

Interpretazioni e percezioni

Le note sono lì. Uguali per tutti. Come le montagne e la fotografia: sono lì, uguali per tutti. Poi c’è chi le percepisce, le vive, le sente in modi al di fuori del normale e poi le interpreta, facendole proprie, sui tasti di un pianoforte o dentro il pozzetto di una macchina fotografica. E lo fa al di sopra di tutti, pur – sia chiaro -  facendosi ben comprendere da tutti. Ma volando lassù, dove nessuno potrà mai arrivare. Perchè baciato da Dio. E questa sua interpretazione ci racconterà tutta la sua storia, la sua infanzia, il suo sentire, il suo talento, i suoi sacrifici, la sua anima, la sua cultura, la sua passione, la sua struggente vena artistica e la sua più colorita creatività.
Basterà un suo solo tocco, il primo, su un solo tasto, una sola nota, come un solo scatto, una sola fotografia che ci trapassi l’anima, per farci entrare in tutto ciò che lui è, in tutto ciò che lui sente. Seppur per poco. E il corpo… a seguire e modulare le emozioni… contorcendosi per la sofferenza di sentirsi quasi prigioniero di se stesso,  invece di poter andare oltre la propria fisicità e fondersi in quel qualcosa di assolutamente più Elevato che il suo essere privilegiato gli fa percepire. Una tastiera davanti, una nota da suonare e a seguire tutte le altre. Una fotografia potente e fragorosa come una cascata di bosco  o tenebrosa e terrificante come un temporale in arrivo a mezza parete. Per entrare con lui nell’incanto di un mondo che è oltre ciò che siamo,  ma che grazie a lui possiamo comunque vivere.
Le note sono lì. Uguali per tutti. Come le montagne e la fotografia: sono lì, uguali per tutti. Lasciamo che i grandi ci tocchino con la loro Anima. Che sia musica o fotografia sarà sempre un incredibile, profondo viaggio in noi stessi.

Alberto Bregani
(http://albertobregani.wordpress.com/2010/10/24/interpretazioni-e-percezioni/)

giovedì 18 ottobre 2012

Mare

A te ritorno, mare, al gusto forte
del sale che mi porta in bocca il vento,
al tuo chiarore, a questa sorte
che mi fu data di scordar la morte
pure sapendo che la vita è un niente.


A te ritorno, mare, corpo disteso,
al tuo poter di pace e di tormenta,
al clamor di dio incatenato,
di terra femminile circondato,
schiavo della tua stessa libertà.

A te ritorno, mare, come chi sa
da questa tua lezione trar profitto.
E prima che la vita mi finisca,
con tutta l’acqua che la terra accoglie
in volontà mutata, armato il petto.


- Josè Saramago

martedì 16 ottobre 2012

Salita del Monte Carmelo

Per giungere a gustare il tutto, non cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.
Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei, devi passare per dove ora non sei.
Quando ti fermi su qualche cosa,
tralasci di slanciarti verso il tutto.
E quando tu giunga ad avere il tutto,
devi possederlo senza voler niente,
poiché se tu vuoi possedere qualche cosa del tutto,
non hai il tuo solo tesoro in Dio.

San Giovanni della Croce - Salita del Monte Carmelo, libro I, cap. 13.
"Leggeva. E così si regalava quello che la vita gli negava."
Paola Felice

lunedì 1 ottobre 2012

Solitudine


Chissà com’è che ti ammali di solitudine sempre quando sei in mezzo a tanta gente e la mente si spegne, se ne vorrebbe andare mentre continui a parlare.
E tu sai che nessuno si accorge che tu in fondo non ci sei.
(M. Bisotti)

venerdì 28 settembre 2012

Le persone belle sono quelle che soltanto a guardarle ti mettono in pace col mondo.
Quelle che in uno sguardo sembrano racchiudere tutta l'armonia esistente in natura.
Quelle che hanno conosciuto quasi sempre il male, ma hanno scelto costantemente il bene.
Quelle che da qualunque angolo le guardi, non puoi non vedere l'immensità che si portano dentro.
(Serena Santorelli)

mercoledì 26 settembre 2012

Ho sognato di camminare sulla riva della vita, passo dopo passo, attimo dopo attimo, in tutte le sfumature dei miei respiri.
In quel bisogno di premere, quando le orme si susseguono mentre l'amore ti scivola via e attendi nell'impazienza dei folli, quella mano inaspettata.
E basterà un profondo mare a legarmi a te per non sentirmi abbandonato ma solo un po' disarmato!


(dal diario di un cane)

La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

da: http://dirittidellanaturaitalia.it/la-terra-piccolo-palco-dellarena-cosmica/


Il 5 settembre 1977 partiva dalla Terra la sonda automatica Voyager 1. Quella sonda è in viaggio e trasmette ancora, fioca ma infaticabile voce dai confini del nostro sistema solare. In trentacinque anni di viaggio è arrivata a quasi diciotto miliardi di chilometri, ben oltre l’orbita del più distante dei pianeti, e si sta affacciando ora all’abisso infinito dello spazio interstellare. È così lontana che il suo debolissimo segnale radio, che manda ancora dati scientifici dopo tre decenni e mezzo di lavoro, ci mette sedici ore ad arrivare sulla Terra.
Nel 1990, tredici anni dopo, l’astronomo Carl Sagan chiese alla sonda Voyager 1 di voltarsi verso casa per un’ultima volta e scattare una foto del nostro mondo dalla distanza di sei miliardi di chilometri. Ne risultò questa immagine: un pallido puntino azzurro sospeso in un riflesso della luce del Sole.
Ecco le riflessioni sul significato profondo di quell’immagine, scritte da Carl Sagan:

Da questo lontano punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L’insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e cercatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni “superstar”, ogni “comandante supremo”, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo. Quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l’illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell’Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granello solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.

La Terra è l’unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c’è altro posto, perlomeno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora. Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l’astronomia è un’esperienza che suscita umiltà e forma il carattere. Non c’è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l’uno dell’altro e di preservare e proteggere l’unica casa che abbiamo mai conosciuto. Questo pallido puntino azzurro.

Carl Sagan, 1934-1996

domenica 23 settembre 2012

Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio, dobbiamo correre il rischio di chiederlo
(E. Dickinson)

lunedì 17 settembre 2012

La tendenza a interpretare è un sintomo, oppure l’ossessione di un tormento epistemico. Allorquando la ricerca della verità arrivasse a sviscerare il nulla dell’irreale, si svelerà il mistero nel non senso o nell’illuminazione soggettiva di un significante. “Mi accade anche questo: che non mi trovo dove mi cerco; e trovo me stesso più per caso che per l’indagine del mio giudizio…”, scriveva de Montaigne negli Essais I, X (1588), dichiarando di aver a volte perso quest’ultimo “al punto di non sapere che cosa ho voluto dire”.

martedì 11 settembre 2012

Le persone che piangono di felicità sono quelle che nell'infelicità hanno a lungo dovuto sorridere.

mercoledì 5 settembre 2012

Impressioni di settembre

[dedicata all'estate passata]

My whole life waiting for the right time
To tell you how I feel.
Know I try to tell you that I need you.
Here I am without you.
I feel so lost but what can I do?
'Cause I know this love seems real
But I don't know how to feel.

We say goodbye in the pouring rain
And I break down as you walk away.
Stay, stay.
'Cause all my life I felt this way
But I could never find the words to say
Stay, stay.

Alright, everything is alright
Since you came along
And before you
I had nowhere to run to
Nothing to hold on to
I came so close to giving it up.
And I wonder if you know
How it feels to let you go?

You say goodbye in the pouring rain
And I break down as you walk away.
Stay, stay.
'Cause all my life I felt this way
But I could never find the words to say
Stay, stay.

So you change your mind
And say you're mine.
Don't leave tonight
Stay.

Say goodbye in the pouring rain
And I break down as you walk away.
Stay, stay.
'Cause all my life I felt this way
But I could never find the words to say
Stay, stay.

Stay with me, stay with me,
Stay with me, stay with me,
Stay, stay, stay, stay with me.

Hurts

martedì 4 settembre 2012

 La penna é la lingua dell'anima.
(M. de Cervantes)

lunedì 20 agosto 2012

On the floor - elucubrazioni di una notte solitaria

When the lights go down in the city
Getting real low
Settling in my room
I'm unnoticed

When the still comes in through my window
Letting me go
I feel a calm, come over me, on the floor

On the floor
Where the rats all come away clean
They're on the floor
Where the children all stomped and screamed
Straight out the door
Well i find my self on my kness
Begging please

When the lights go down in the city
And everyone goes to their room
Walking the trail
To dreamland

When the lights go down in the city
Something is roaring
I find myself
Waiting to believe

On the floor
Where the mice call shots in the corner, that's where I'll be
When the crickets come home and sign their symphony
When I find myself on my knees
Begging please

On the floor
They've seen the things i've done here on the floor
Where the years have gathered and run that's where I'll be
And I find myself on my knees
Begging please

Brandon Flowers

martedì 10 luglio 2012

La più nobile specie di bellezza è quella che non trascina a un tratto, che non scatena assalti tempestosi e inebrianti (una tale bellezza suscita facilmente nausea), ma che si insinua lentamente, che quasi inavvertitamente si porta via con sé e che un giorno ci si ritrova davanti in sogno, ma che alla fine, dopo aver a lungo con modestia giaciuto nel nostro cuore, si impossessa completamente di noi e ci riempie gli occhi di lacrime e il cuore di nostalgia.

Friedrich Nietzsche

giovedì 21 giugno 2012

MAGNIFICAT

Quando passerà questa notte interna, l’universo,
e io, l’anima mia, avrò il mio giorno?
Quando mi desterò dall’essere desto?
Non so. Il sole brilla alto:
impossibile guardarlo.
Le stelle ammiccano fredde:
impossibile contarle.
Il cuore batte estraneo:
impossibile ascoltarlo.
Quando finirà questo dramma senza teatro,
o questo teatro senza dramma,
e potrò tornare a casa?
Dove? Come? Quando?
Gatto che mi fissi con occhi di vita, chi hai là in fondo?
Si, sì, è lui!
Lui, come Giosuè, farà fermare il sole e io mi sveglierò;
e allora sarà giorno.
Sorridi nel sonno, anima mia!
Sorridi anima mia: sarà giorno!

- Fernando Pessoa

giovedì 14 giugno 2012

"In un certo senso, credo che sempre scriviamo di qualcosa che non sappiamo: scriviamo per rendere possibile al mondo non scritto di esprimersi attraverso di noi. Nel momento in cui la mia attenzione si sposta dall’ordine regolare delle righe scritte e segue la mobile complessità che nessuna frase può contenere o esaurire, mi sento vicino a capire che dall’altro lato delle parole c’è qualcosa che cerca d’uscire dal silenzio, di significare attraverso il linguaggio, come battendo colpi su un muro di prigione."

Italo Calvino, Mondo scritto e mondo non scritto

venerdì 8 giugno 2012

« Non credo che neppure una bella poesia sia più vicina ai nostri pensieri di quanto non lo sia una delle quarantotto fughe del Clavicembalo Ben Temperato. Non posso dimenticare una frase di Goethe, la più folgorante mai detta su Bach: "Un colloquio di Dio con se stesso, poco prima della creazione" »
(La Revue Musicale, 1932)






venerdì 1 giugno 2012

Il valore delle cose non sta nel tempo in cui esse durano ma nell’intensità con cui vengono vissute;
per questo esistono momenti indimenticabili, cose inspiegabili e persone incomparabili.

Fernando Pessoa

mercoledì 30 maggio 2012

Terremoto - maggio 2012


"Ciò che temevo era la notte, l’oblio; era una lacerazione abbandonare al silenzio ciò che avevo visto, sentito, amato".
Simone de Beauvoir

lunedì 28 maggio 2012

Ogni giorno cerco il filo della ragione,
ma il filo non esiste,
o mi ci sono ingrovigliata dentro.

Alda Merini

domenica 20 maggio 2012

Gran parte dei nostri sogni li viviamo con assai maggiore intensità della nostra esistenza da svegli. Hermann Hesse

lunedì 23 aprile 2012

giovedì 1 marzo 2012

Perchè?

Ci sono giorni in cui certi interrogativi di fondo esplodono con dirompenza direttamente proporzionale alla frustrazione per non riuscire a dare un senso, se non una risposta, alle domande.
Il dolore è un mistero nella misura in cui non è possibile capirne l'origine.
Ma se il senso del dolore può essere accettato con quell'aurea rassegnazione che ciascuno di noi, non potendolo evitare, aspira a trovare e che, magari, prima o poi trova, come si può accettare che un altro essere sia deliberatamente causa di dolore per un altro essere?
Come si può accettare il dolore gratuitamente inflitto?
Come si può, soprattutto, soffrirne senza passare per pazzi, non riuscendo o non potendo fare niente per evitarlo?

mercoledì 29 febbraio 2012

Meraviglie del Mare

Bisogna pur scrivere qualcosa il 29 febbraio, perchè capita solo una volta ogni quattro anni...
Non si può, tuttavia, forzare un pensiero, se non si è nello stato d'animo giusto per esprimerlo.
Tanto vale, allora, condividere una meraviglia della natura e affidarle il compito di dire qualcosa (in verità, di più di quanto sapremmo fare) in nostra vece.
Se solo si ha voglia di contemplarla, essa offre ogni giorno uno spettacolo che nessuna parola potrà mai esprimere con la stessa intensità con cui si manifesta.

lunedì 6 febbraio 2012

L'ultima notte al mondo

Cade la neve ed io non capisco che sento davvero, mi arrendo, ogni riferimento è andato via...
spariti i marciapiedi e le case e colline... sembrava bello ieri.
Ed io, io sepolto dal suo bianco mi specchio e non so più che cosa sto guardando.
Ho incontrato il tuo sorriso dolce, con questa neve bianca adesso mi sconvolge, la neve cade e cade pure il mondo anche se non è freddo adesso quello che sento e ricordati, ricordami: tutto questo coraggio non è neve.
E non si scioglie mai, neanche se deve.
Cose che spesso si dicono improvvisando: se mi innamorassi davvero saresti solo tu, l'ultima notte al mondo io la passerei con te, mentre felice piango e solo io, io posso capire al mondo quanto è inutile odiarsi nel profondo!
Ho incontrato il tuo sorriso dolce, con questa neve bianca adesso mi sconvolge, la neve cade e cade pure il mondo anche se non è freddo adesso quello che sento e ricordati, ricordami: tutto questo coraggio non è neve.
E non si scioglie mai, neanche se deve.
Non darsi modo di star bene senza eccezione, crollare davanti a tutti e poi sorridere.
Amare non è un privilegio, è solo abilità, è ridere di ogni problema... mentre chi odia trema.
Il tuo sorriso dolce è così trasparente che dopo non c'è niente, è così semplice, così profondo che azzera tutto il resto e fa finire il mondo.
...E mi ricorda che il coraggio non è come questa neve.
Ho incontrato il tuo sorriso dolce, con questa neve bianca adesso mi sconvolge, la neve cade e cade pure il mondo anche se non è freddo adesso quello che sento e ricordati, ricordami: tutto questo coraggio non è neve.

Tiziano Ferro

martedì 17 gennaio 2012

Ti aprii la mia casa, il mio focolare, il mio cuore. Il tuo dolore divenne anche mio, in modo che tu avessi un aiuto nel sopportarlo.

Oscar Wilde

martedì 10 gennaio 2012

"Io, per esempio, colleziono pensieri.
Una delle pareti di camera mia è tappezzata di foglietti colorati pieni di pensieri fugaci, che ho fissato proprio perché non andassero perduti...e quando apro la portafinestra e un soffio d’aria entra nella stanza fremono leggermente, quasi potessero volare via."

Nicolas Barreau

lunedì 9 gennaio 2012

“Ogni notazione è già trascrizione di un'idea astratta (…) Nel momento in cui la penna se ne impadronisce il pensiero perde la sua forma originale. L'idea diventa una sonata, un concerto; e questo è già un adattamento dell'originale. Da questa prima alla seconda trascrizione il passo è relativamente breve e senza importanza. Pure, in generale, si fa un gran caso solo della seconda. E nel far ciò non si avverte che la trascrizione non distrugge la versione originale, e che quindi non si perde questa per colpa di quella. Anche l'esecuzione di un lavoro è una trascrizione, e anche questa non potrà mai far si che l'originale non esista - per quanto libera ne sia l'esecuzione. Perché l'opera d'arte musicale sussiste intera e immutabile prima di risuonare e dopo che ha finito di risuonare. È insieme dentro e fuori del tempo.”

Ferruccio Busoni

mercoledì 4 gennaio 2012

L'altrove

L’altrove è uno specchio in negativo.
Il viaggiatore riconosce il poco che è suo,
scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.
Italo Calvino, “Le città invisibili