venerdì 30 novembre 2007

Poesie di Annalisa Macchia

LA BELVA

Acquattata
sul bordo della coscienza
(dove liberi si staccano i sogni)
mi sorveglia una belva.
Tende agguati ai silenzi.
Si lecca contorni
indistinti
e, con sordi ruggiti,
pretende
razioni di cibo.
Ed io getto briciole,
minuscole lucciole
che sanno
e non sanno
far luce.


L'ALBERO

Bevono luce di sole le fronde,
frugano terra bruna le radici:
succhiano, avide,
resti di foglie.

Si tingono le idee di verdepallido
mentre saltano e cantano sull’albero
instancabili grilli
che ancora ho per la testa.


LE COSE AMATE

Quando tutto ci viene rubato
si fa liquido il tempo.
Lava il dolore,
custodisce dentro
le cose amate.
E noi, barche sull’acqua,
le accarezziamo,
scivolando in silenzio
su trasparenti abissi.


NON E' LIBERA

Non è libera ancora la mia ombra
per potersene andare
dove vuole.
Forse capace solo di velare
l’intima piaga
di uomini senza nome.
Forse cercando invano di capire
se in fondo al pozzo del dolore
riposi ancora un sorso d’acqua cheta
e se alla nera faccia della guerra
davvero corrisponda
un altro lato.
Beffarda, incomprensibile medaglia.
Eppure scalpita,
come chiamata da angeli, padroni
incontrastati di misteri,
di cui indovina luce pura ed ali.
Ed io ho mani, dure,
che stentano perfino a far carezze.
Ho spenti gli occhi
e l’andatura è stanca
mentre l’ombra si specchia
sul muro che mi affianca.


NON SENSO

Attorno lo stupore
il non-senso.
Vuoti i contorni
macchie i colori.
Coprivo con cartoni
le finestre
per non vedere il cielo
oltre le stelle.
Non volevo toccare
lo sgomento.
Avevo dita e mani.
Non le ali.

Ora è forte
la voglia di silenzi
e spazi.
In me riscopro l’ansia
di violare
i bordi del mio nulla.


POESIA

Stupore.
Lama di gioia e dolore
nella stanza segreta
che troppo contiene
(che chiudere porte non vuole).
Da offrire
ho parola
che canta in silenzio
che s’inchina
a un mistero d’amore.


TU DIVENTI GELOSO

Tu diventi geloso
quando perdo gli occhi nel vuoto
trasportata da un dolce sogno.
Ma non è te che fuggo.

L’inquieta bizzarra realtà
ogni tanto concede una tregua.

M’introduce, a sorpresa,
nel suo magico mondo
dove la vita scorre
senza le nere ombre.

S’ingarbugliano curiosamente
le immagini finte e quelle vere.

Il sogno non ha peso.
Dalle une alle altre so volare.
Sono attrice e regista di un film
che tu non puoi vedere.


Raccolta di poesie:
LA STANZA SEGRETA - Collana letteraria IL PORTONE - Casa Editrice ETS - Pisa 2004


martedì 6 novembre 2007