"Le sue cicatrici più grandi erano sotto la pelle, ad una profondità tale che soltanto chi bucava l'essenza poteva trovarle."
Serena Santorelli
martedì 19 novembre 2013
giovedì 14 novembre 2013
mercoledì 13 novembre 2013
mercoledì 30 ottobre 2013
lunedì 30 settembre 2013
Due modi ci sono per non soffrire.
Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui:
cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’ inferno, non è
inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino
venerdì 20 settembre 2013
venerdì 13 settembre 2013
Freshwater
Freshwater, 1860, giugno. Fuori dallo studio, tutti gli uccelli cantavano
come gli uccelli cantavano allora l'allodola, il tordo e il merlo.
Tutti insieme, tutto il giorno, cantavano nel giardino luminoso di
macchie di sole e, quando la luna si alzava nel cielo, dai ramoscelli
fruscianti gli usignoli lamentavano il loro eterno rammarico. Cosí i
fiori, in quell'insenatura tiepida di vento la malvarosa cresceva a
venti piedi o piú. E gli unici suoni che interrompevano la melodia della
Sonata al Chiaro di Luna erano lo sciabordio delle onde e il ronzio
delle api che si aprivano un passaggio nelle bocche alabastrine dei
gigli. (%%) Ogni cosa era diversa da come è oggi anche gli asini, e
anche i pesci. Cosí le botteghe, i vetri ricurvi e traslucidi
arrotondavano i cumuli di burro, e trattenevano fiumi di uova pronte a
cadere. Dai ganci oscillavano interi quarti di bue, rosee pancette di
maiale e pendevano ghirlande di salsicce. (%%) Belli com'erano, il
vecchio e la ragazza lui aveva afferrato un mantello da nostromo e si
era calcato in testa un sombrero, lei era vestita in morbido viola, una
perla le fermava al collo i volant di batista, nessuno attirava la loro
attenzione e loro non attiravano l'attenzione di nessuno. A Freshwater,
negli anni sessanta, tutto questo e altro, moltissimo altro, era vita
di ogni giorno, mero dato di fatto e semplice buon senso. E cosí, come
giovinezza e vecchiaia insieme, attraversavano il mercato del pesce,
passavano oltre l'ufficio postale e salivano per il ripido sentiero che
arrivava allora, come piú non arriva oggi, in cima alla scogliera di
Freshwater. Forse stavano in silenzio. A Freshwater nessuno parlava di
guerra e nessuno parlava di politica. L'impero era solido come una barra
d'oro in un mare d'argento. Nessun velo di vedova allungava ancora
l'ombra sui campi soleggiati d'Inghilterra. Il principe consorte stava
al fianco della Regina Vittoria. Era abbastanza per rimanere vivi, era
abbastanza per essere. Soltanto i corvi, dai boschi di Farringford,
piangevano e chiamavano. Piangevano e chiamavano «Maud, Maud, Maud». E
forse l'iterazione e la reiterazione delle loro estasi amorose alla
lunga rompevano il silenzio il silenzio del cuore, a voler essere
chiari, perché il mondo è vocale. Giú in spiaggia i mozzi strillavano,
gli zoccoli risuonavano sui ciottoli, le farfalle piroettavano come
foglie gialle nel vento. Alla lunga, il silenzio del cuore era stato
rotto. La notte prima, lei gli aveva detto, in giardino, sotto
l'eucalipto... aveva esitato... era arrossita... dopo molto aveva
balbettato «mi ha baciata...» e poi, come una vela in balía del vento
del Sud, aveva girato la testa. Era stata la confessione a far tornare
quel ricordo? Gli aveva riportato alla mente la giovinezza? Certo è che,
mentre salivano per il sentiero ripido, il guanto grigio di lei
poggiato sul braccio di lui, le aveva detto... le parole esatte si
devono immaginare. Le parole esatte si sono perdute. Ma l'emozione che
aveva provato echeggia ancora, ancora scuote i rami spogli sui quali
oggi si affollano i corvi. Lui parlava, lei ascoltava. «Quando avevo la
tua età...» aveva cominciato. E le aveva messo davanti, lí sul prato
verde smeraldo dove le margherite erano screziate di rosso, una scura
brughiera dello Yorkshire. Le aveva messo davanti, mentre i mozzi
strillavano e le allodole mulinavano, un silenzio smisurato e colline a
perdita d'occhio. Le aveva messo davanti un cavallo marchiato a fuoco in
una stalla, il tintinnio di un secchio sulla pietra, il muschio sui
capanni abbandonati, e se stesso, ragazzo.
Virginia Woolf, Freshwater
(traduzione di Chiara Valerio)
mercoledì 11 settembre 2013
venerdì 6 settembre 2013
Heaven
Sometimes I slide away
silently
I slowly lose myself
Over and over
Take comfort in my skin
endlessly
surrender to my will
forever and ever
I dissolve in trust
I will sing with joy
I will end up dust
I’m in heaven
I stand in golden rays
radiantly
I burn a fire of love
Over and over
Reflects in endless light
relentlessly
I have embraced the flame
forever and ever
I will scream the word
jump into the void
I will guide the heart
up to heaven
Depeche Mode
silently
I slowly lose myself
Over and over
Take comfort in my skin
endlessly
surrender to my will
forever and ever
I dissolve in trust
I will sing with joy
I will end up dust
I’m in heaven
I stand in golden rays
radiantly
I burn a fire of love
Over and over
Reflects in endless light
relentlessly
I have embraced the flame
forever and ever
I will scream the word
jump into the void
I will guide the heart
up to heaven
Depeche Mode
sabato 17 agosto 2013
Abisso tra le anime
Che noi si scriva, si parli o solo si sia visti rimaniamo evanescenti.
E tutto il nostro essere non può in parola o in volto giammai trasmutarsi.
L’anima nostra è da noi immensamente lontana: per quanta forza si imprima in quei nostri pensieri, mostrando l’anime nostre con far da vetrinisti, indicibili i nostri cuori pur sempre rimangono.
Per quanto di noi si mostri continuiamo ignoti.
L’abisso tra le anime non può esser collegato da un miraggio della vista o da un volo del pensiero.
Nel profondo di noi stessi restiamo ancora celati quando al nostro pensiero dell’essere nostro parliamo.
Siamo i sogni di noi stessi, barlumi di anime, e l’un per l’altro resta il sogno dell’altrui sogno.
Fernando Pessoa
E tutto il nostro essere non può in parola o in volto giammai trasmutarsi.
L’anima nostra è da noi immensamente lontana: per quanta forza si imprima in quei nostri pensieri, mostrando l’anime nostre con far da vetrinisti, indicibili i nostri cuori pur sempre rimangono.
Per quanto di noi si mostri continuiamo ignoti.
L’abisso tra le anime non può esser collegato da un miraggio della vista o da un volo del pensiero.
Nel profondo di noi stessi restiamo ancora celati quando al nostro pensiero dell’essere nostro parliamo.
Siamo i sogni di noi stessi, barlumi di anime, e l’un per l’altro resta il sogno dell’altrui sogno.
Fernando Pessoa
mercoledì 24 aprile 2013
martedì 9 aprile 2013
L'infinito
« Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »
Giacomo Leopardi
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »
Giacomo Leopardi
martedì 2 aprile 2013
Aria
Sai
nascono così
fiabe che vorrei
dentro tutti i sogni miei
e le racconterò
per volare in paradisi che non ho
e non è facile restare senza piu' fate da rapire
e non è facile giocare se tu manchi
aria come è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria respirami il silenzio
Non mi dire addio ma solleva il mondo
sì
portami con te
tra misteri di angeli
e sorrisi demoni
e li trasformerò
in coriandoli di luce tenera
e riuscirò sempre a fuggire dentro colori da scoprire
e riuscirò a sentire ancora quella musica
aria come è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria respirami il silenzio
non mi dire addio ma solleva il mondo
aria abbracciami
volerò
aria ritornerò nell'aria
che mi porta via dalla vita mia
aria mi lascerò nell'aria
aria com'è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria mi lascerò nell'aria
nascono così
fiabe che vorrei
dentro tutti i sogni miei
e le racconterò
per volare in paradisi che non ho
e non è facile restare senza piu' fate da rapire
e non è facile giocare se tu manchi
aria come è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria respirami il silenzio
Non mi dire addio ma solleva il mondo
sì
portami con te
tra misteri di angeli
e sorrisi demoni
e li trasformerò
in coriandoli di luce tenera
e riuscirò sempre a fuggire dentro colori da scoprire
e riuscirò a sentire ancora quella musica
aria come è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria respirami il silenzio
non mi dire addio ma solleva il mondo
aria abbracciami
volerò
aria ritornerò nell'aria
che mi porta via dalla vita mia
aria mi lascerò nell'aria
aria com'è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria mi lascerò nell'aria
Gianna Nannini
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