Lo so, alla fine va sempre a finire così...
Quando sento dentro quella strana sensazione e capisco che ormai non è più possibile nè sopraffarla nè soffocarla, mi ritrovo davanti alla libreria in cui sono raccolti i miei amati libri e la mano cade lì, sempre, sullo stesso ripiano.
Il dito indugia, ma poi prima sfiora e poi sfila, come vittima di un incantesimo e seguendo sempre lo stesso rito, così che la mano lo possa afferrare, il LIVRO DO DESASSOSSEGO di Pessoa.
E ogni volta lo spunto offerto da questo "libro-progetto", per dirla con Trabucchi, regala una chiave di lettura nuova. Del testo e della vita. Anche della mia.