![]() |
Pispi Piccione |
Gentilissima La Zampa,
pubblicate racconti solo sui quattro zampe oppure anche sui due
zampe? Perchè io vorrei proprio parlarvi di un due zampe che poi è la
mia mamma umana. Mi presento: sono Pispi Piccione e vi scrivo dal
paradiso dei piccioni dove sono volato qualche mese fa.
La prima volta che l’ho vista io non avevo capito che lei era la mia
mamma. Ero spaventatissimo, nella notte un nubifragio mi aveva
scaraventato giù dal tetto dove vivevo con altri pulcini ed ero finito
in mezzo alla strada. Allora non sapevo ancora volare e sarei finito
sicuramente sotto una di quelle cose puzzolenti e rumorose che voi
chiamate automobili se Lei non mi avesse raccolto.
All’inizio mi ha messo in un nido chiuso con sbarre. Io ero ancora
pieno di paure, ma c’era tante cose buone da mangiare e l’acqua sempre
fresca e poi non ero da solo a sera venivano sempre a trovarmi i gatti
del quartiere che cercavano di arrampicarsi fino al mio nido e mi
riempivano di complimenti per quanto ero bello e grassottello. Chissà
perchè la mia mamma umana li scacciava sempre. Quando sono cresciuto
abbastanza da cambiare le piume è stata proprio Lei ad insegnarmi a
volare. Aveva messo nel patio davanti al grande nido che si chiama casa,
tante cassette da frutta, io salivo sul suo polso e lei mi lanciava in
alto. Sbattevo a più non posso le ali prima di atterrare su questa o su
quella cassetta, ben presto sono diventato un volatore provetto con
grandi e forti ali.
Un giorno, sulle travi del patio ho visto una creatura bellissima e un po’ timidamente mi sono avvicinato .
- Ciao, - mi ha detto - io sono una picciona, il mio stormo vive
sulle case alte, il mio nido è un grande buco nel vecchio muro e il tuo
com’è?
- Tre camere, cucina e doppi servizi - gli ho risposto prontamente.
Mi ha guardato strano, ma da allora è venuta altre volte a trovarmi. A
volte la seguivo fino alle case alte. Gli altri piccioni del suo stormo
erano gentili con me e mi chiedevano di restare con loro. ma io quando
calava la sera tornavo sempre dalla mia mamma umana che mi aspettava con
acqua fresca e cibo buonissimo.
Poi un giorno dopo un acquazzone mi sono specchiato nell’acqua della
grondaia e ho visto un piccione come tutti gli altri dello stormo. Ero
io. Quel giorno ho capito che la mia mamma non volava basso come avevo
sempre pensato, anzi non volava affatto perchè lei era un essere umano e
io un piccione. Mi aveva insegnato a volare perchè desiderava che io
fossi libero di vivere la mia vita di uccello. Quella sera non tornai al
vecchio nido ma rimasi con lo stormo.
Da allora ho vissuto momenti bellissimi che non avrei mai avuto se
la mia mamma non mi avesse raccolto. Ho visto il sole sorgere e
tramontare, la pioggia cadere, la luna illuminare la notte, ho volato
sospinto dal vento, ho insegnato al mio stormo (ormai ne facevo parte
anch’io) tutto quello che sapevo sugli umani.
Un giorno ho visto un uomo camminare nella strada e improvvisamente
mi è venuta la nostalgia della mia mamma umana, mi sono posato sulla
spalla e sono rimasto con lui fino alla soglia del suo nido e poi sono
volato via. Sentivo già che stavo diventano leggero, leggero e che
presto sarei volato via per sempre. Allora ho salutato per l’ultima
volta il mio stormo, fatto le ultime raccomandazioni ai pulcini e poi
con le ultime forze che mi restavano sono tornato al mio vecchio nido.
Erano passati più di due anni da quando ero volato via ma la mia
mamma umana mi ha riconosciuto subito e, come sempre, mi ha offerto
acqua e cibo. Ma io ero venuto per salutarla e vedere il mio nido per
l’ultima volta, Ho fatto tutto il giro delle stanze, cercando un posto
tranquillo per l’ultimo sonno. Allora la mia mamma umana mi ha messo dei
morbidi stracci formando un nido dove mi sono accovacciato. Ero
diventato così leggero che nella notte ho lasciato le mie piume senza
nessun sforzo e sono volato nel paradiso dei piccioni.
Questa è la storia che volevo raccontarvi e rileggendola mi sono
accorto che è la mia storia, la mia mamma umana dice sempre che noi
piccioni siamo animali coraggiosi, intelligenti e affettuosi e che dopo
avermi conosciuto guarda i piccioni con altri occhi, spero che
leggendola succeda anche a qualche altro umano.
Con ossequio
PISPI PICCIONE (alias Rita Berruto)